Civitavecchia – Adsp-Comune, è valido l’accordo sottoscritto da Pasqualino Monti

Ennesima rivincita dell’ex presidente e commissario, oggi alla guida del porto di Palermo. La sua iniziativa deve essere onorata dall’ente. Per il presidente Di Majo l’ennesima brutta figura da incorniciare nel suo ufficio

ROMA – Il Tar del Lazio ha giudicato valido l’accordo tra Comune di Civitavecchia e l’Authority del porto. Un vero e proprio colpo di scena. Il Tar ha accolto parzialmente il ricorso (3 pareri contro e uno a favore) dell’Adsp contro l’ingiunzione di pagamento di 4 milioni mossa da Palazzo del Pincio che voleva il rispetto dell’accordo siglato da Pasqualino Monti e il sindaco Antonio Cozzolino giudicando valido l’accordo. L’autorità di sistema portuale del tirreno centro settentrionale dovrà versare, con esecuzione immediata, 2 milioni di euro al Comune per il 2015.

Più complicata la faccenda per il 2016 perché, come si legge nella sentenza: «L’impegno astratto a corrispondere il contributo annuale di 2 milioni, contenuto nell’accordo in programma, diviene obbligatorio solo in seguito alla formazione del consenso delle parti sui programmi concreti di intervento, da concordare per l’esecuzione dell’accordo di programma stesso».

Intanto pubblichiamo la sentenza e poi cercheremo di sezionarla per capirne meglio i contenuti:

 

Sentenza Comune di Civitavecchia Vs AdSP Civitavecchia

 

Il Comune di Civitavecchia aveva presentato un’ingiunzione di pagamento all’Autorità Portuale per la complessiva somma di euro 4.001.950,69 rivendicando la bontà dell’accordo sottoscritto con l’allora commissario straordinario Pasqualino Monti.

Nel ricorso, sempre l’AdSP, spinta come al solito dalle mania di protagonismo del suo presidente, chiedeva al TAR l’accertamento della nullità, illegittimità, difetto dei presupposti e comunque, inefficacia dell’ordinanza ingiunzione in quanto, quell’accordo del 14 luglio 2015, non aveva alcuna validità.

Il Comune, così come aveva dichiarato fin dal primo momento l’allora commissario straordinario di Molo Vespucci, Pasqualino Monti, rigettava la tesi di Di Majo (ricordiano anch’egli avvocato) che non vi era stata alcuna violazione di obblighi derivanti dall’accordo di collaborazione stipulato tra l’Autorità di sistema portuale e il comune di Civitavecchia il 14 luglio 2015, per l’accoglienza, i servizi e la mobilità dei passeggeri.

La validità di quell’accordo, come disse Monti durante la conferenza stampa, era  “disciplinato dall’articolo 15 della legge numero 241 del 1990 che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare accordi coordinando l’esercizio delle proprie funzioni in vista del conseguimento di un risultato comune”.

Il ricorso dell’Authority si faceva forte soprattutto sul fatto che Pasqualino Monti non avrebbe dovuto sottoscrivere quell’atto in quanto non più presidente bensì commissario.

Quell’accordo è valido a tutti gli effetti e dovrà essere onorato. L’unica cosa che il TAR non ha riconosciuto al Comune è la restante somma rivendicata per il 2016 in quanto, come da contratto, i soldi devono essere erogati su progetti concordati tra le parti e il visto del ministero.

Una bella rivincita per Pasqualino Monti che in questi ultimi tre mesi ha praticamente smantellato il grande complotto ordito nei suoi confronti proprio dall’attuale presidente Francesco Maria Di Majo e dal suo braccio destro Ivan Magrì che, in quel periodo, erano prolifici nel far firmare esposti a destra e manca (cosa che sta continuando a fare Ivan Magrì anche in questi giorni).

Probabilmente Pasqualino Monti, alla luce di questa ennesima e brillante vittoria amministrativa, potrebbe decidere di ricorrere alla giustizia ordinaria e chiedere conto anche a diversi politici che, in quei giorni, non esitarono a gettare fango su questa vicenda.

Giova ricordare che l’attuale membro dell’organo interno di valutazione, Claudio Gorelli, aveva inserito questa voce tra le criticità mosse a Pasqualino Monti nella famosa relazione del 2015. Anche di questo il segretario generale dell’ente, Roberta Macii, dovrebbe prenderne atto e segnalare la cosa all’ANAC di Cantone per sollevare il problema di incompatibilità di questa carica quantomeno inopportuna.

Riconosciuta la bontà dell’operato di Monti, quindi, e il fatto che in quel momento avesse i poteri. Sulla vicenda pronta la replica del sindaco Antonio Cozzolino.

«Inviterò al più presto formalmente il presidente di Majo ad un tavolo di lavoro – ha detto il primo cittadino – per concordare gli interventi da attuare e partire al più presto con i lavori necessari per migliorare l’integrazione e l’accoglienza turistica di porto e città. Più duro il capogruppo del M5S Francesco Fortunato che ha parlato di un atteggiamento che «ha portato ad effetti negativi per il tessuto economico e sociale del territorio. Si torni a lavorare insieme per il bene della città».