Presentato da Lucio Pavone i tagli del personale della PAS ma non è stato accolto: “Non è di nostra competenza. Per i licenziamenti l’amministratore unico e il socio si assumano piene responsabilità”
CIVITAVECCHIA – Quella di ieri è stata una giornata campale per la portualità cittadina. Dopo l’infuocata conferenza stampa del presidente della Compagnia Portuale Enrico Luciani, nel pomeriggio è andato in scena il comitato di gestione.
Una seduta fiume che si è conclusa dopo oltre sei ore di discussione, a volte anche animata.
Tanti i punti all’ordine del giorno. Per prima cosa la retromarcia sul “decreto tariffe”.
Una figuraccia doppia e una ciambella di salvataggio contro il default tecnico. Dopo la “sberla” ricevuta da Grandi Navi Veloci e Revello ha cercato di mascherare un “decreto” in “proposta”.
Questo provvedimento serviva a far quadrare il bilancio. Ritirarlo significherebbe default. Ecco la decisione di far slittare tutto di un mese e lasciare il tutto nelle mani di un nuovo presidente di provata esperienza.
Secondo punto la Port Authority Security. L’eminenza grigia e braccio “sinistro” del presidente Di Majo, Lucio Pavone, ha presentato il piano licenziamenti del personale per contenere i costi e tentare di salvare, in qualche modo, la società di sicurezza portuale. Anche in questo caso la proposta non è stata accolta. Per prima cosa non compete al comitato di gestione decidere i licenziamenti del personale. Inoltre è inspiegabile tagliare sui lavoratori quando, nemmeno un mese fa, è stato aumentato di 20mila euro il compenso dell’amministratore unico.
C’è stata poi l’audizione del presidente di turno della Rome Cruise Terminal Ronzi e del direttore generale John Portelli.
In questo caso si discute sull’utilizzo delle banchine della disputa in corso ormai da mesi.
Anche in questo caso, dopo una lunga discussione, ogni decisione è stata rimandata di almeno un mese.
Insomma sei ore di nulla cosmico. Ormai tutti hanno scaricato l’attuale presidente Di Majo e non vedono l’ora che sparisca definitivamente dagli uffici di Molo Vespucci. Ormai è una iattura. Qualsiasi cosa abbia toccato l’esito è stato sempre lo stesso: FALLIMENTO.
La pas è una controllata al 100% da autorità portuale , quindi se ci sono stati sprechi ammanchi stipendi principeschi e in generale cattiva gestione la responsabilità è della proprietà che non ha supervisionato un suo patrimonio , se c’è da licenziare qualcuno è chi non ha fatto il proprio dovere , non di certo le gpg che hanno un misero stipendio con turni senza il rispetto del riposo fisiologico minimo , con orari di lavoro comunicati giorno x giorno alle 18.00 della sera , senza storture a norma per la propria incolumità e obbligati a trattenersi sul posto di lavoro anche per svariate ore se una nave ritarda , ecc ecc