CIVITAVECCHIA – L’esponente del Polo Democratico Fabio Angeloni, per il quale ci dovremo abituare ad una Fondazione povera e con le ruote sgonfie. “Non so se è chiaro – aggiunge – soprattutto a quei partiti che fino qui hanno taciuto o a quelle associazioni paladine instancabili della “civitavecchiesità” sempre pronte, giustamente, a difenderla, ma che stavolta tacciono”.
Angeloni si domanda se questo è il frutto dei contributi versati a pioggia in questi anni dalla Cariciv, una sorta di morfina sociale che avrebbe addormentato lo spirito ribelle e anarcoide di cui queste associazioni si fanno vanto. “Eppure – prosegue – ogni famiglia civitavecchiese ha smarrito in Svizzera 1300 euro del suo capitale accumulato in decenni.
Sono i soldi che la Cassa di Risparmio ha guadagnato ovvero gli interessi pagati dai civitavecchiesi, i nostri nonni, i nostri padri. Ma evidentemente i famosi paladini della civitavecchiesità non lo sanno, o fanno finta di non saperlo”.
Per l’esponente del Polo Democratico, allora è bene che si sappia che dopo l’esperienza in Svizzera e i 19 milioni di “buco” nel bilancio della Cariciv dovuti ad un investimento nato male e finito peggio la festa è finita per tutti, per grandi e piccole associazioni e anche se verranno recuperati.
Per Angeloni non si spiega come e perché gli attuali vertici abbiano “impegnato”, stando a quello che si sa dell’ultimo bilancio, oltre un milione e intrapreso iniziative imprenditoriali oltre le quali alla città non resterà niente.
“Un altro milione – aggiunge – va via in gettoni di presenza, per oltre 400 mila euro, una media di 15 mila euro l’anno per ognuno dei 26 componenti dei vari comitati e organi statutari, e soprattutto ammortamenti.
“Per questo – conclude – facendo finta che finisca bene e che i soldi verranno tutti recuperati – dico che la festa è finita. Occorre uno stile più sobrio e un cambio di passo a cominciare dai gettoni di presenza. Perché un ente benefico deve pagare i componenti degli organi statutari? Che cosa significano oltre 400 mila euro di gettoni di presenza e 150 mila di consulenze a persone cooptate con criteri del tutto discutibili visti i risultati ottenuti e gli errori grossolani commessi in questa vicenda?”.