Giovanni Pretto, 34enne del Vicentino, non è risalito in superficie durante un’immersione al largo di Chioggia sabato. Sul posto capitaneria di porto, vigili del fuoco e carabinieri
VENEZIA – Fanno parte anche due sommozzatori dei vigili del fuoco di Viterbo alle ricerche del sub disperso sabato 26 marzo durante una immersione al largo delle coste di Chioggia.
Le speranze di trovare Giovanni Pretto, 34enne di Valli di Pasubio nel Vicentino, ancora in vita si sono spente durante una lunga serata di febbrili ricerche al largo di Chioggia. Il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza per ore ha cercato il corpo del subacqueo, che si era immerso nel pomeriggio di sabato in corrispondenza del punto di affondamento del relitto Endochia. Una imbarcazione dallo scafo lungo circa 60 metri punto di riferimento per gli appassionati di immersioni, ma molto pericoloso. Solo i più esperti si addentrano all’interno, visto che il relitto è a rischio crolli. Il rischio di rimanere intrappolati è infatti molto alto, anche perché la visibilità è ridotta al lumicino visto il fondale melmoso.
Proprio ciò che con ogni probabilità è accaduto al 34enne vicentino, che si era immerso assieme a un gruppo di circa sette compagni. Una volta tornati in superficie, si sono accorti che Giovanni Pretto mancava all’appello. Le ricerche sono riprese domenica mattina verso le 9, dopo i vani tentativi della notte. Sul posto si sono portati ancora una volta i sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza, esperti di ricerche nei relitti visto che intervenirono anche per i soccorsi immediatamente successivi al disastro della Concordia.
Non solo da Vicenza, però: in queste ore da Bari sono in arrivo due speleosub con un’ulteriore specializzazione nelle ricerche all’interno dei relitti, anche loro furono impiegati nei soccorsi della Costa Concordia.
Drago 80, l’elicottero dei pompieri, verso le 11 ha iniziato a perlustrare la zona dall’alto, mentre sul posto si è portato anche un mezzo della sezione Marittima del Corpo. A coordinare le ricerche c’è la capitaneria di porto di Chioggia, presente con due motovedette. I carabinieri, invece, ne hanno messa in campo una. Giovanni Pretto è un sub molto esperto: aveva raggiunto l’area clodiense appoggiandosi a un diving center di Isola Verde, dopodiché l’uscita al largo. Ma dall’immersione non è più tornato in superficie, rimanendo intrappolato in un relitto che già in passato si era rivelato una trappola mortale. Al punto che c’è chi parla apertamente di tragedia annunciata.