ACQUAPENDENTE – Preparativi in corso per la grande festa dei Pugnaloni. Presentati al Teatro Boni i bozzetti dell’edizione 2016, che celebra gli 850 anni dalla liberazione dal Barbarossa.
Il momento tanto atteso è in programma per domencia 15 maggio. Il primo atto è stata la presentazione, la scorsa domenica al Teatro Boni, dei bozzetti dei mosaici che si contenderanno la vittoria durante la festa di Mezzomaggio. Quest’anno la festa avrà un sapore particolare, visto che ricorrono gli 850 anni dalla liberazione della cittadina da Federico Barbarossa, evento che è all’origine della festa stessa.
Durante l’incontro al Boni, moderato dal giornalista Luigi Pagliaro, sono intervenuti il sindaco Alberto Bambini, il parroco don Enrico Castauro e il presidente della Pro Loco Andrea Caprasecca, il quale ha evidenziato le specificità e l’originalità dei Pugnaloni che nel corso degli anni hanno mantenuto inalterato il legame con la tradizione senza rinunciare alla costante ricerca di diverse soluzioni creative.
Un risultato tangibile nel corso della stessa presentazione dei bozzetti, durante la quale si sono susseguiti palco i bozzettisti e i rappresentanti dei 15 gruppi che prendono parte all’edizione 2016 e che si sfideranno per la vittoria, quando verrà proclamato in piazza il Pugnalone più bello.
La giornata era iniziata con il corteo dei gruppi dei Pugnaloni partito da piazzale Santa Maria (Chiesa di San Francesco), per arrivare poi alla chiesa di Santa Vittoria dove il parroco di Acquapendente Don Enrico Castauro davanti alla statua della Madonna del Fiore ha impartito la benedizione agli stendardi e ai gruppi.
I Pugnaloni sono grandissimi quadri realizzati con la tecnica del mosaico utilizzando fiori e foglie, come tessere del mosaico stesso. Si tratta del principale elemento folcloristico della festa della Madonna del Fiore, la cui origine si fa risalire ad uno degli episodi principali della storia di Acquapendente: la liberazione nel 1166 dal predominio svevo.
Secondo la tradizione, la vittoriosa rivolta scaturì da un evento straordinario che due contadini annunciarono al popolo. Questi lavorando nei campi avevano visto fiorire miracolosamente un ciliegio ormai secco preso a simbolo di oppressione degli aquesiani. Fu il segnale della protezione della Madonna. Il popolo insorse e cacciò il dominatore distruggendo il suo castello. A ricordo della sospirata liberazione la comunità decretò di fare una grande festa, ogni anno a metà maggio.
Durante la mattinata i Pugnaloni vengono collocati lungo le vie del centro storico, nelle piazzette e negli angoli più caratteristici della città, rivestiti a festa per l’occasione. Le tavole restano esposte fino alle prime ore del pomeriggio, dopodiché vengono sistemate nella piazza del Duomo dove è possibile ammirarle fino all’inizio della sfilata, al termine della quale verrà premiato il Pugnalone più bello.