CASSINO – Comincia con un rinvio al 13 giugno, per permettere la trascrizione delle intercettazioni, il procedimento che fa seguito all’operazione della Capitaneria di Porto denominata “Porto Sicuro” che nell’agosto di un anno fa portò a un ingente sequestro e a denunciare, tra gli altri, il dirigente responsabile della Sede di Gaeta dell’Autorità Portuale Erasmo Spinosa, gli imprenditori Nicola Di Sarno e Andrea Di Grandi, il commercialista Daniele Ripa, la Interminal srl in persona del legale rappresentante, nonché amministratore unico, Riccardo Sciolti, la Ela srl e la Di Grandi Srl, in persona del legale rappresentante, nonché amministratore unico, Andrea Di Grandi. Così il gup del Tribunale di Cassino Roberto Gaudio che dovrà decidere o meno se rinviare a giudizio gli indagati.
“Gestione non autorizzata di rifiuti”, “falso ideologico”, “traffico illecito di rifiuti”, “violazione dell’autorizzazione allo scarico acque di prima pioggia”, “danneggiamento”, “getto pericoloso di cose” e “deturpamento di bellezze naturali”. “corruzione per il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio” i reati contestati a vario titolo agli indagati per i quali il procuratore capo della Procura della Repubblica di Cassino Luciano D’Emmanuele, lo scorso 17 marzo di fronte la Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlati, aveva anticipato la richiesta di rinvio a giudizio.
Nella giornata odierna, inoltre, va segnalato la richiesta dell’Autorità Portuale di Civitavecchia di costituirsi parte civile.
A difendere gli indagati gli avvocati Alfredo Zaza D’Aulisio, Vincenzo Macari, Bartolo Iacono, Filippo Visocchi, Nello Vittorelli, Claudia Magliuzzi.