Il documento, dopo due giorni di discussione, punta il dito contro Luciani, Moscherini e Monti per la caduta della giunta Tidei nel 2013
CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo dal Partito Democratico di Civitavecchia– Al termine di un direzione, divisa in due parti per permettere la più ampia discussione possibile su un tema così importante, il direttivo del Partito Democratico di Civitavecchia ha approvato a larga maggioranza un documento dove viene messo un punto di giudizio, dal punto di vista politico, sulle vicende che portarono alla caduta della giunta Tidei.
“Sono molto soddisfatto della discussione che è stata fatta – afferma il segretario del PD, Enrico Leopardo -. Voglio ringraziare tutti i compagni ed amici, membri della direzione o meno, che hanno contribuito al dibattito. Abbiamo dimostrato di essere un partito vivo in cui si discutono documenti, si crea un dibattito mai sterile, ma sempre con l’obiettivo di fare il meglio per la nostra città” conclude Leopardo.
La verità è rivoluzionaria. La presunzione di detenerla è reazionaria.
Abbiamo letto sui media locali che Moscherini nella conferenza stampa, convocata a seguito del pronunciamento del Tribunale del riesame che annulla il provvedimento di restrizione emesso a suo carico, ha dichiarato con candore che l’Amministrazione di centro sinistra guidata da Tidei è caduta a seguito di un preciso accordo tra lui, Monti e Luciani, formalizzato di fronte ad un notaio, in una villa dell’Olgiata.
L’intervento di Longarini, che al tempo assolveva alla funzione di segretario del PD a Civitavecchia, ha avuto il merito di evitare che un passaggio di tale rilievo politico e storico fosse sepolto dal silenzio e dall’indifferenza. Non poteva intervenire con minore passione chi aveva speso in quella circostanza energie per impedire l’esito a tutti noto. Occorre prendere atto della dichiarazione resa dal circolo di SEL. Essa è chiara e netta e ricomprende l’episodio riferito da Moscherini dentro un sistema di rapporti politici del quale non si può ignorare la rilevanza e le inevitabili ripercussioni. A seguito della precisa assunzione di responsabilità da parte di SEL non si può parlare di trame oscure. La questione è finalmente emersa in superficie.
La caduta della Amministrazione Tidei è stato il frutto di una consapevole e deliberata scelta politica. SEL se ne fa carico sino in fondo. Non vi è necessità in questo quadro di un “ring” pubblico che non potrebbe che arrecare un danno irrimediabile. Il confronto non porterebbe alcun elemento di novità. Quello che era da dire è stato detto nel modo più esauriente. Gli incontri che vi sono stati tra Moscherini, quale rappresentante della destra cittadina, e Luciani, quale esponente di SEL hanno ricevuto un mandato pieno, in tutte le loro fasi e modalità, dai rispettivi partiti.
Ciò è legittimo e rientra nella sfera della loro autonomia. Così appare legittimo, (anche se inopportuno in chi ambirebbe a svolgere un ruolo super partes in forza delle proprie dichiarate competenze) che essi scelgano quale mediatore dei loro incontri Monti, all’epoca Presidente dell’Autorità Portuale indicato dal centro-destra. SEL afferma che l’oggetto delle discussioni è stata la qualità dell’amministrare e che la sfiducia all’Amministrazione di centro-sinistra è da ricercare in ragioni di carattere politico. Si poteva quindi, esponendo le proprie contraddizione politiche e ideali senza reticenze, rivendicare il proprio diritto a trattare con la destra la sfiducia ad una Amministrazione di centro-sinistra.
Questo a nostro giudizio è l’elemento di chiarezza che è mancato in questi anni. Si è lasciato che attorno a questi rapporti fiorissero interpretazioni e narrazioni. Anche in questo caso la verità appare rivoluzionaria quanto semplice: il centro destra e SEL avevano stretto nel corso del tempo un accordo. Questa è la nostra semplice verità. Si è interrotta violentemente l’azione della amministrazione di centrosinistra guidata da Tidei che aveva avviato una forte azione in direzione dello sviluppo e del risanamento. Noi pensiamo che si sia trattato di un grave errore politico che ha dato forza e fiato alle forze populiste e, portando fascine sul fuoco dell’antipolitica, ha senza dubbio, contribuito alla affermazione del Movimento Cinque Stelle.
Le conseguenze sulla città e sulla vita materiale delle persone sono state pesantissime. La città è allo stremo. Le fasce più deboli sono colpite da tassi crescenti di disoccupazione, molti sono spinti ai margini della povertà. La qualità della vita delle persone è sensibilmente peggiorata sul piano economico, sociale e culturale. Il degrado urbano ed ambientale è ormai divenuto intollerabile. Riteniamo che la missione per il futuro sia quella di liberare Civitavecchia da Amministratori incapaci, approssimativi totalmente privi di una qualsiasi visione di sviluppo della città.
Il Partito Democratico è su questo quotidianamente impegnato. Svolgiamo senza sconti il nostro ruolo di opposizione critica e responsabile nelle istituzioni e siamo presenti nel tessuto sociale ed economico, costituendo un preciso punto di riferimento per quanti guardano con fiducia ad una possibilità di cambiamento. Noi vogliamo offrire questa possibilità incontrando, sul terreno dei concreti programmi e delle cose da fare, le forze cittadine disponibili. La cosa peggiore sarebbe stata di stendere un pesante drappo di silenzio su una vicenda che ha scritto la storia presente e futura della nostra città e influito sulla vita di migliaia di persone. La chiarezza è necessaria ad un centro sinistra che da quella vicenda è uscito lacerato e ferito.
La Direzione del PD di Civitavecchia