Le perplessità di una cittadina che chiede chiarimenti su scelte e decisioni intraprese in questi cinque mesi di mandato, e condivide la preoccupazione generale derivata dall’azione giudiziaria in corso.
BRACCIANO –
Quando ella venne nominata, la maggioranza dei cittadini di Bracciano tirarono un sospiro di sollievo: certamente le cose sarebbero state messe in ordine, condizione indispensabile per ricominciare un cammino amministrativo sulla base della trasparenza, correttezza e legalità.
CUPINORO – Ella non solo ha indetto la gara per l’assegnazione dell’attività industriale, legata alla discarica ma, non
avendo avuto alcun riscontro, l’ha anche prorogata, senza tener minimamente conto delle complesse problematiche legate al sito; problematiche tutt’ora oggetto di due onerosi ricorsi al TAR, di indagini da parte della magistratura ordinaria e di quella contabile, di movimenti di cittadini che ne chiedono la chiusura definitiva per averne pagato lo scotto in termini economici e di salute!
Le rammentiamo tra l’altro che indire una gara per attività di tipo industriale, sul suolo che appartiene all’ Università Agraria, che può svolgere attività con finalità esclusivamente di tipo agro-silvo-pastorali e che può concedere terreni solo per tali scopi, non sembrerebbe del tutto lecito e comunque questione degna di accurati approfondimenti.
Prima di attivarsi per far indire gare in tal senso dalla Società partecipata, (atti dovuti, ci dice), ci sarebbe piaciuto che avesse conosciuto anche tutte le nostre (e altre) richieste di analisi e carotaggi del sito (all. n°1-2), non fosse altro che per un’immagine di oggettiva equidistanza tra le esigenze della società B.A. e quelle, sacrosante, della comunità più vicina alla discarica sottoposta, da anni, a pericoloso inquinamento.
Abbiamo appena letto delle dichiarazione della dott.ssa Tosini che, da quanto riferito dall’ARPA, la situazione sanitaria sarebbe sotto controllo. Dalla dott.ssa Tosini aspettiamo ancora copia promessa delle analisi (e carotaggi!) fatte! Comprenderà se non siamo affatto convinti di quanto dalla stessa affermato, anche perché, ci sembra che l’ARPA, su Cupinoro, non abbia mai brillato per trasparenza e, non abbia mai fornito un documento chiaro e completo sulla situazione del sito, limitandosi solo, sembra, ai prelievi effettuati nei pozzetti predisposti dalla Bracciano Ambiente!
In questi ultimi tempi, molti sono gli scandali scoppiati in gran parte d’Italia sull’argomento traffico di rifiuti e discariche: nessuno sapeva, nessuno aveva visto, molti avevano partecipato ad un ignobile rimpallo di responsabilità.
E’ altamente probabile che lo stesso accadrà per Cupinoro, prima o poi! (vi sono già indagini e richieste di rinvio a giudizio). Ella, quale soggetto “super partes”, con poteri ordinari e straordinari, se volesse, potrebbe far chiarezza, adesso! Nel caso in cui non fosse possibile, le saremmo grati se volesse informare del perché i cittadini.
La preghiamo di considerarlo atto dovuto!
La società Bracciano Ambiente è responsabile di un vero disastro finanziario che coinvolge di fatto l’amministrazione comunale. Pensavamo (ingenui?) con il suo arrivo, che l’amministratore unico Marcello Marchesi venisse tempestivamente rimosso dal suo incarico: così non è stato! Nonostante una richiesta di dimissioni di tutto il CdA sottoscritta da 1500 firme (All.n°3)?
Nonostante, pare, sia imputato al Tribunale Penale di Roma come responsabile dei reati di traffico illecito di rifiuti della società partecipata del Comune? Esiste forse un contratto blindato in suo favore, anche di fronte a questi fatti? Se la risposta è sì, perché non farlo conoscere ai cittadini di Bracciano che, di fatto, risultano essere suoi datori di lavoro?
Questo ci sembrerebbe un indispensabile atto dovuto!
In caso contrario, chiediamo, in base alla legge sulla trasparenza (n°241/90 e successive modifiche, integrazioni, novazioni), di accedere agli atti e aver copia del contratto/accordo stipulato tra il comune di Bracciano e l‘avv. Marchesi.
SPESE PROCESSUALI E RISARCIMENTI – La passata amministrazione si è distinta per gravi irregolarità e notevole conflittualità: entrambe le situazioni hanno causato un inaudito numero di procedimenti legali, in molti dei quali, il comune è risultato soccombente, costretto quindi, ai risarcimenti imposti. Le
casse comunali ne hanno indubbiamente sofferto e così pure i cittadini ai quali sono stati sottratti i necessari servizi, nonostante un notevole aumento di tariffe e tasse.
Le chiediamo di analizzare tutti i casi di processi nati, di fatto, contro gli interessi della comunità e di sollecitare gli organi competenti ad attribuirne i costi ai componenti delle giunte comunali che li avevano votati (all. n°4-5-6). Anche questo, la preghiamo di considerarlo un atto dovuto, nei confronti della comunità che, quando ella avrà finito il suo mandato, vorrebbe considerarla, positivamente, quale corretto e capace servitore dello Stato.
ACQUA PUBBLICA – Sappiamo, dottoressa, della difficile situazione relativa alla potabilità dell’acqua che ella ha trovato, situazione che una corretta e responsabile gestione non avrebbe dovuto creare, ma che tutt’ora persiste, mentre sarebbe stato e sarebbe tuttora facilmente superabile.
Non abbiamo, però, capito né approvato, la sua decisione di affidare il tutto all’ACEA. Conosciamo la deliberazione del consiglio comunale del 6 agosto 2015 (la consideriamo l’ultimo regalo, della passata amministrazione!) assolutamente opposta alle dichiarazioni fatte a voce dell’ex sindaco ma, ci chiediamo: ella, nel prendere questa decisione, perché non ha tenuto conto dell’esito del referendum dell’12 e 13 giugno 2011? E, soprattutto, dello Statuto del nostro Comune che sancisce: ”Il comune riconosce l’acqua pubblica come bene comune, diritto umano universale e definisce il servizio idrico quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e non gestibile da soggetti privati”?
Certamente ha tenuto conto che la legge regionale che istituiva gli ATO è stata superata dalla legge regionale n.5 del 17-03-2014 che, benchè incompleta, recepiva pienamente principi e spirito referendari, e….allora? Non sarebbe stato più lineare lasciare l’iniziativa all’amministrazione che nascerà dalle prossime elezioni comunali e che ne sarà, necessariamente, la democratica espressione? “Cui prodest”, quest’ultima iniziativa che aliena alla cittadinanza un’indispensabile bene comune, a favore di una società non liberamente scelta?
Davvero non riusciamo a considerarlo un atto dovuto! Comprenderà, se, ancora una volta, i cittadini di Bracciano si sentano traditi nei loro diritti!
In attesa del richiesto riscontro, La salutiamo cordialmente
Anna Orsinidi Salviamo Bracciano