“Strage di Stato. I rappresentanti dello Stato umiliano la commissione con relazioni scritte vergognose, che non solo dichiarano palesemente il falso, ma omettono dati, nascondo verbali e coprono di fatto la gravità dei fatti”
Pubblichiamo la nota dell’On. Mauro Pili (Unidos): Tempo scaduto. Per tre mesi ho atteso invano che ci fosse una svolta, che non c’è stata. La Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito è ogni giorno di più una vetusta rivisitazione di ciò che si è visto nel passato: una sfilata di testi che ripetono quello già detto e ridetto. Con un’aggravante: i rappresentanti dello Stato umiliano la commissione con relazioni scritte vergognose, che non solo dichiarano palesemente il falso, ma omettono dati, nascondo verbali, eludono le questioni sostanziali e coprono di fatto la gravità dei fatti;
Tutto questo sta avvenendo nel silenzio e nello sconcerto di tanti che assistono alla vergognosa audizione “protetta” del Capo di Stato maggiore della Difesa che ha elargito nel corso delle sue comunicazioni ampie nozioni su malaria e zanzare; il tutto avrebbe meritato da parte della commissione una forte e decisa contestazione non solo sostanziale ma anche formale.
Si è registrato un grave quanto inaccettabile silenzio, quasi a giustificare e contemplare quelle farneticanti dissertazioni malariche; si è registrato un atteggiamento omissivo e sfuggente dei massimi vertici della difesa per giungere alla vergognosa audizione del presidente del comitato della valutazione delle cause di servizio.
Una commissione d’inchiesta, con pieni poteri, avrebbe certamente compiuto ispezioni, sequestro di documenti, verificato sul campo inadempienze e negligenze; avrebbe verificato nel dettaglio quello denunciato con una sentenza del tar toscana che denuncia già il mese scorso con una puntuale interrogazione parlamentare. Non solo a quella mia richiesta di immediate dimissioni del comitato dopo quelle gravissime accuse dei giudici amministrativi non è seguita nessuna risposta dal governo, ma in commissione ci si è limitati a registrare le giustificazioni inaudite del presidente del comitato senza prendere atto di una situazione che avrebbe dovuto portare al sequestro di tutti i documenti oggetto quanto meno della sentenza del Tar.
E’ impensabile che una commissione d’inchiesta su un tema così delicato e rilevante non abbia fatto una sola richiesta di sequestro di documenti, dinanzi ad atteggiamenti reiterati dello Stato tesi a negare dati e documenti; è evidente che chiedere documenti con preavviso, porre accademiche domande con risposte preconfezionate d’ufficio, corrisponde a facilitare l’opera di insabbiamento e omertà di stato.
Alla mia domanda se il ministro avesse chiesto le dimissioni del comitato di valutazione delle cause di servizio mi è stato risposto che nessuno lo aveva fatto. Questo conferma che il muro di gomma dello stato sulla strage di militari e civili è protetto e governato dai vertici della difesa.
Per questo motivo ho deciso di presentare una controrelazione in commissione proprio perchè tutto ciò non è accettabile, così come non è pensabile che la commissione non abbia in alcun modo utilizzato i propri poteri d’indagine e stia, invece, avvallando di fatto un percorso teso solo ad individuare eventuali risarcimenti, senza affrontare il tema delle responsabilità politiche, penali ed erariali.