CIVITAVECCHIA – Mentre a Civitavecchia e nel territorio si sono buttati a pioggia complessivamente milioni di euro per finanziare le iniziative più disparate, magari alla ricerca del consenso, in Lombardia la Fondazione Cariplo ha investito dieci milioni di euro per creare qualcosa come diecimila posti di lavoro per i giovani. La denuncia arriva da Vittorio Petrelli.
L’esponente della lista Ripartiamo dai Cittadini, in un lungo intervento, evidenzia come la parcellizzazione dei contributi, a parte quelli giustamente utilizzati nel settore sanitario, ha sicuramente creato un vastissimo consenso, ma ha prodotto ben poco dal punto di vista dello sviluppo del territorio.
Aggiunge, condividendo le critiche mosse più volte dall’avvocato Calderai, che le scelte condotte negli ultimi tempi dal management Fondazione Cariciv hanno sottratto enormi risorse economiche che potevano essere utilizzate meglio in favore dello sviluppo economico e sociale di un’area particolarmente depressa come la nostra.
“Ciò – prosegue Petrelli- avrebbe dovuto determinare anche un cambiamento da parte dei responsabili dell’Ente di qualcuno dei settori di intervento”.
A conforto delle sue tesi, l’esponente di Ripartiamo dai Cittadini riporta quanto apparso nei giorni scorsi sul Corriere della Sera, nella rubrica “Le buone notizie”.
Nell’articolo, viene evidenziato un progetto importante messo in campo dalla Fondazione Cariplo per festeggiare i suoi 25 anni di attività filantropica.
Il progetto è sviluppato a Milano, dove, nei locali dell’ex Ansaldo, è stato creato un ambiente con persone competenti pronti a trasformare in imprese le idee dei loro giovani, ma ci sono opportunità anche per quei ragazzi che vedono per sé un futuro da dipendenti.
Un nuovo modello per fare politiche attive sul lavoro con l’obiettivo di realizzare 10.000 nuovi posti di lavoro in 3 anni. Petrelli chiede perché a Civitavecchia queste cose sono impossibili e rimarca come a nel nostro caso, la Fondazione Cariciv avrebbe potuto investire nello sviluppo del turismo crocieristico, favorendo la nascita di un settore in grado di dare importanti risposte occupazionali ai tanti giovani disoccupati del territorio.