Riceviamo e pubblichiamo – Il rapporto di Terni con l’Università è da anni una questione complessa e delicata da trattare, sebbene siano state avanzate, nel tempo, numerose proposte alle quali sono seguiti pochi, anzi pochissimi, fatti concreti e sensati perché lungimiranti.
Lo stato attuale in cui si ritrova la città (non solo economico) pone lo snodo universitario al secondo posto delle sue priorità: infatti una città che auspica a diventare polo universitario di attrazione giovanile deve poter offrire almeno quanto di più basilare ci si aspetti da essa: una biblioteca funzionale e accessibile per più ore al giorno, alloggi adeguati ad accogliere gli studenti, coinvolgimento delle attività commerciali attraverso promozioni per studenti, una mensa universitaria (possibilmente!), ma soprattutto una vivacità culturale effervescente oltreché effettivamente esistente! Solo con questa ricetta si può pensare di presentarsi difronte al Magnifico Rettore e a tutte le autorità politiche regionali imponendo le proprie richieste e aprendo al naturale braccio di ferro tra Comune, Regione ed Università.
D’altro canto, però, è inaccettabile presentarsi difronte ai suddetti enti senza proferire parola alcuna, senza puntare il dito contro la sospensione della delibera che stanziava quasi 7 milioni per il polo ternano, al fine di crearvi un vero e proprio campus universitario! Perché subire tutto questo? Perché almeno non provare ad ottenere delle spiegazioni chiare e concrete sul rimescolamento delle carte in tavola? Perché dover essere sempre sottomessi alla Regione segnando nuovamente il nostro ruolo di fanalino di coda dell’Umbria? Forse perché le due amministrazioni non sono dello stesso schieramento: peccato che anche questo non sia vero. Va detto che dalla nascita del polo universitario ternano ad oggi si è fatto molto aprendo a Terni Facoltà d’eccellenza, corsi funzionanti scelti da molti studenti che vi vedevano un ottimo polo dove studiare, finanche farne un centro di ricerca scientifica all’avanguardia.
Il Magnifico Rettore di allora, il prof. Francesco Bistoni, s’impegnò molto per rispondere a quelle che erano le richieste delle Amministrazioni Comunali coinvolte (Terni e Narni) e della Regione, tant’è che si arrivò anche ad inserire l’esperienza del Polo di Terni nell’ambito del nuovo Statuto d’Ateneo. Oggi, però, la situazione sembra molto cambiata e di certo non in positivo: il nostro Sindaco ha voluto ribadire ancora la validità del progetto del campus universitario, lo stanziamento dei fondi promessi, così come la volontà di perseguire lo sviluppo universitario a Terni.
Ma allora diteci in tutta onestà: oggi, cosa ne vogliamo fare del Polo didattico-scientifico di Terni?
Marco Grilli – Coordinamento Comunale Forza Italia Terni