Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione per l’indicazione obbligatoria del paese d’origine o del luogo di provenienza per tutti i tipi di latte destinati al consumo diretto, per i prodotti lattiero-caseari e per i prodotti a base di carne. Dal Parlamento Ue arriva un pronunciamento rivoluzionario – commenta Coldiretti – per fermare l’inganno degli alimenti stranieri spacciati per italiani, approvato con 422 voti a favore, 159 contrari e 68 astensioni. Oggi due prosciutti su tre sono venduti come italiani ma sono di maiali allevati all’estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza tuttavia indicazione in etichetta, come pure la metà delle mozzarelle e il concentrato di pomodoro dalla Cina, i cui arrivi sono aumentati del 379% nel 2015. Oggi la metà della spesa dei cittadini italiani e europei è anonima. L’Europarlamento, con la risoluzione, ha invitato la Commissione a dare applicazione alla indicazione obbligatoria del paese d’origine o del luogo di provenienza di latte, dei prodotti caseari e di quelli a base di carne. Sarebbe un cambiamento che incontra il favore del 96,5% dei consumatori italiani. “Dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza” dice il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “finalmente ci sono le condizioni per cambiare le norme comunitarie nel senso della trasparenza”. Questa è una battaglia storica della Coldiretti che, con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare, ha portato all’approvazione della legge 204 del 2004 grazie alla quale è diventato obbligatorio indicare in etichetta la provenienza del latte fresco e quella della passata di pomodoro in Italia. Ma, come detto, quasi la metà della spesa – dai formaggi ai salumi, dai succhi di frutta, dalla pasta al latte a lunga conservazione, dal concentrato di pomodoro ai sughi pronti fino alla carne di coniglio – è oggi anonima. A livello comunitario – riferisce la Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina nel 2002, mentre dal 2003 è obbligatorio indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal gennaio 2004 vige il codice identificativo per le uova. L’Italia – sotto il pressing Coldiretti – ha fatto scattare nel 2005 l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco, sempre nel 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo e dal 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.
LA META’ DELLA SPESA DEGLI ITALIANI E’ ANONIMA
Cibi con l’indicazione di provenienza | E quelli senza |
Carne di pollo e derivati | Salumi |
Carne bovina | Carne di coniglio |
Frutta e verdura fresche | Carne trasformata |
Uova | Frutta e verdura trasformata |
Miele | Derivati del pomodoro diversi da passata |
Passata di pomodoro | Formaggi |
Latte fresco | Derivati dei cereali (pane, pasta) |
Pesce | Latte a lunga conservazione |
Extravergine di oliva | Concentrato di pomodoro e sughi pronti |
Riso |
Fonte: Elaborazioni Coldiretti