LE RIVELAZIONI DELL’EX CONSIGLIERE TONDINELLI IN TRIBUNALE

 Querelato dall’ex sindaco di Bracciano Sala, spiega il business delle lottizzazioni

Bracciano – Venerdì scorso l’ex Consigliere comunale dell’opposizione Armando Tondinelli 4Tondinelli è stato chiamato a testimoniare nella causa per diffamazione intentatagli dall’ex sindaco Giuliano Sala (proc.n.2296/13). L’accusa è di averlo incolpato di essere “al vertice di una cupola di potere distorto” con una lettera inviata al consiglio comunale nel 2009. Tondinelli ha ricordato i motivi che lo hanno portato a questa affermazione, ricollegando attraverso atti e documenti, per oltre un’ora, molte situazioni da lui stesso denunciate e che hanno portato la magistratura penale ad emettere i 17 avvisi di garanzia per associazione a delinquere nel 2015, di cui quattro riguardano i vertici comunali.

Tondinelli ha ricordato come tutto nasce dall’ambiguità dell’ufficio tecnico del comune di Bracciano nel concedere un permesso per costruire diretto. Le spiegazioni chieste da Tondinelli all’epoca creavano strane reticenze e reazioni nel sindaco, nel segretario generale Roberto Signore, nel  capo ufficio tecnico Luigi Di Matteo. Fu invece la responsabile del SUE (Sportello Unico Edilizia) Vanessa Signore, che si decise ad esternare al consigliere le sue preoccupazioni e le forti pressioni che stava subendo. Tondinelli chiese allora un consiglio comunale per capire cosa stava accadendo all’interno del Comune di Bracciano, che però gli fu sempre negato. Arrivarono intimidazioni e minacce dallo stesso sindaco che lo indussero a rivolgersi alla Regione Lazio per ottenere i documenti negatigli dal Comune, poi ricorse alle forze dell’ordine, sempre più sostenuto dai riscontri oggettivi della Signore.

Tondinelli ha continuato spiegando come da questo episodio emerse il business delle lottizzazioni, del grande giro d’affari sulla costruzione di decine e decine di ville autorizzate su falsi presupposti, ville di fatto abusive perchè senza diritto di accesso, senza le opere di urbanizzazione primaria (fognatura comunale, acquedotto, elettricità, cavi telefonici, ecc.), i cui proprietari si sono trovati con una serie di problematiche tuttora irrisolte. Una realtà che, partendo dalla lottizzazione La Lobbra si è ripercossa sulle molte altre costruzioni con un effetto domino. I Carabinieri, dopo la denuncia di Tondinelli, sentivano l’Architetto Signore, la quale nelle dichiarazioni, anche questa depositate al Giudice nel corso del suo interrogatorio, confermava i fatti e le circostanze denunciate dal Consigliere senza alcuna smentita, anzi avvalorandole con integrazione di notizie e riferimenti.

ex sindaco di Bracciano
ex sindaco di Bracciano

Tondinelli ha ricordato anche l’azione di Sala che, insieme ai suoi consiglieri della maggioranza, lo fece decadere illegittimamente dal suo incarico di consigliere comunale (22.05.2012), salvo poi essere reintegrato dalla magistratura. Questo avvenne all’indomani della riconferma di Sala a sindaco con le elezioni del 2012. Ha collegato alle numerose azioni della Pubblica Amministrazione (da lui prima contestate e poi denunciate) la gestione arbitraria del Protocollo Generale, la cui falsificazione ha portato alla prima condanna di un dirigente comunale, Roberto Razzino, e nella cui sentenza si riconosce come questo capo area avesse agito dietro pressione del sindaco (Sent.n.297/2015 del 06.05.2015). L’ultima condanna, di pochi giorni fa, è quella dello stesso Giuliano Sala G(Sent. n. 158/2016), nella quale la Corte dei Conti riconosce la “condotta omissiva gravemente colpevole” condannandolo a restituire 200.000 ai cittadini di Bracciano per le sue responsabilità nella Bracciano Ambiente.

Da quello che abbiamo sentito nel corso dell’udienza, Tondinelli ha ampiamente dimostrato le sue ragioni, al punto che il giudice ha commentato che “delle pressioni è indubbio che ci sono state”. Altre conferme oggi arrivano dalla Corte dei Conti e dalla Procura della Repubblica. Lo stesso avvocato di Sala si è rivelato in difficoltà nel porgli qualche domanda nel tentativo di contestare alcune affermazioni. Noi cittadini presenti in aula siamo rimasti allibiti. Cominciamo a spiegarci il perché il Comune di Bracciano non si è mai costituito parte civile a tutela della cittadinanza nei molti processi che si sono susseguiti in questi anni contro quei dipendenti accusati di reati contro la Pubblica Amministrazione. Anzi, perché sono stati sempre riconosciuti loro i patrocini legali, permettendogli di difendersi a spese della collettività. Ci chiediamo inoltre se sarà possibile ripristinare la legalità urbanistica e risolvere i problemi creati dalla precedente amministrazione. Ma questo lo sapremo soltanto dopo che i cittadini avranno scelto il nuovo sindaco.  La prossima udienza è fissata il 27 gennaio 2017 per ascoltare altri testimoni.

Ass.Salviamo Bracciano