Bracciano – Lo ha riconosciuto il giudice nel processo che vede imputati l’ex consigliere e assessore al Bilancio della giunta Sala, Claudio Ciervo (proprietario e committente), l’ex vice sindaco Liberato Cavini (direttore dei lavori) e l’ex capo dell’Area Tecnica, Luigi Di Matteo (responsabile dell’Area Urbanistica), accusati di vari reati per il chiosco-bar di via Isonzo, di fronte al Maury’s, edificato su un parcheggio cittadino, in zona vincolata, senza autorizzazioni, e con altri illeciti.
Questo darà diritto ai cittadini di Bracciano di chiedere il risarcimento dei danni cagionati dall’azione criminosa, se verrà riconosciuta dalla sentenza, per una serie di reati penali commessi nell’esercizio delle funzioni nella Pubblica Amministrazione. In tal modo è stato salvaguardato l’interesse pubblico a difesa della legalità dell’amministrazione, dell’immagine del Comune, degli scempi del territorio…
Quello del 27 maggio scorso è un passo importante, dopo i vari tentativi che l’ex Consigliere dell’opposizione Armando Tondinelli si era visto rifiutare nel corso dei numerosi processi penali che si sono susseguiti per i reati contro la P.A. . Tondinelli si è costituito in qualità di cittadino – elettore del Comune di Bracciano al fine di tutelare gli interessi e i diritti del Comune in quanto quest’ultimo è rimasto assente, sia durante il governo Sala, che con quello del Commissario straordinario. Tra questi, ricordiamo il tentativo di costituirsi (anche la nostra Associazione ci
aveva provato), nel processo “Prato Giardino”, ma non era stato ammesso, perché il Comune aveva deliberato che non vi era stato danno per i cittadini, quando invece pende su di loro una richiesta risarcitoria nei confronti del Comune per oltre 10 milioni di euro!
Una prassi che ha contribuito negli anni a svuotare le casse comunali per le ingenti spese legali sostenute a difesa degli stessi amministratori e funzionari corrotti, provocando debiti fuori bilancio per centinaia di migliaia di euro.
Finalmente il Tribunale ha deciso di applicare quelle norme sugli enti locali che prevedono la facoltà di tutti i cittadini di costituirsi al posto del Comune quando lo stesso rimane inerte. In questo caso, non è stato il Comune a costituirsi, ma il cittadino Tondinelli, non per sé, ma per gli interessi di tutti. Ci dispiace constatare che nessuno dei “candidati sindaco” ha inteso presentarsi in aula in difesa dei diritti dei suoi cittadini, nonostante le tante promesse in nome della legalità e del pubblico interesse che in questi giorni leggiamo nei diversi programmi elettorali e ascoltiamo nei discorsi dei componenti delle liste elettorali in vista delle prossime elezioni.
Ass.Salviamo Bracciano