Il 2015 Calvi dell’Umbria sarà ricordato per almeno tre grandi eventi, di cui uno purtroppo tristissimo. I primi due riguardano nell’ordine: l’avvento dell’attuale giunta comunale guidata dal dott. Guido Grillini e a seguire di pochi mesi l’avvicendamento del segretario comunale con l’attuale, il dott. Giuseppe Bizzarro. Due eventi e due situazioni che hanno dato il via ad un nuovo periodo fondato sulla legalità, trasparenza e interesse esclusivo per la collettività, cose (documenti alla mano) con rari precedenti in passato.
Mentre l’evento tristissimo riguarda la prematura scomparsa del parroco don Andrea, stroncato a 49 anni da crisi cardiaca, probabilmente non tanto estranea alle calunnie lui mosse da ignobili cittadini che celandosi dietro falso nome ne hanno scritte di tutti i colori.
Da questa disgrazia ne è conseguita la nomina di un nuovo parroco, don Silviu, uomo deciso a fare le cose in ordine e in modo onesto, ma a quanto pare a certi personaggi il suo metodo non piace.
Infatti la prima cosa che don Silviu ha preteso, contro il volere di certi squallidi personaggi, è stata quella di rendere pubblici i conti delle parrocchie da lui rappresentate. Entrate e uscite, niente di più, ma pubblicate periodicamente su dei pieghevoli e distribuiti alla cittadinanza.
Trasparenza quindi anche per quanto riguarda la gestione delle parrocchie locali. Ma mentre contro gli amministratori pubblici ONESTI poco o nulla si può fare, contro il parroco tutto cambia.
E allora sono iniziate le prime grane per l’onesto don Silviu, consistenti nel mandare in giro notizie false e tendenziose ai suoi danni al punto di arrivare a redigere una ignobile raccolta di firme per “mandarlo via”. Questo riferiscono i suoi detrattori.
Ma la verità è invece un’altra e anche molto scomoda per qualcuno, la verità secondo tanti calvesi onesti è che don Silviu ha messo il dito nella piaga, ha individuato il malaffare ed ha incominciato a combatterlo, così come hanno iniziato a fare in comune per altre faccende.
Quale sarà la finale è prematuro ipotizzarlo, ma una cosa è certa, come titolava un noto film: “Io sto con gli ippopotami”, cioè anche noi stiamo dalla parte delle persone perbene