Non è stata sicuramente la migliore l’edizione dell’IronMan quella che si è svolta ieri a Pescara e che ha visto ai nastri di partenza anche 3 atleti ortani (suddivisi in due squadre). Dopo 5 edizioni spettacolari infatti questa volta a guastare i programmi e a creare polemiche ci ha pensato il maltempo che ha costretto l’organizzazione ad annulare la prova di nuoto per gli atleti non professionisti dopo che almeno un centinaio di questi si era gettato in acqua ed aveva, con grande fatica e più di qualche rischio concluso la propria frazione. A farla da padroni infatti vento, onde alte ed una forte corrente in acqua che ha portato più volte i nuotatori a sfiorare o impattare, per fortuna non gravemente, con gli scogli presenti vicino al percorso. ALTRE POLEMICHE- Polemiche che vanno a sommarsi a quelle per una macchina organizzativa non certo impeccabile soprattutto per tutto il contorno della gara stessa con gli atleti che sia il giorno precedente (durante il briefing ad esempio sono stati comunicati orari sbagliati) che una volta terminata la propria manche (soprattutto nei dilettanti o nella categoria a squadre) hanno avuto difficoltà a ricevere informazioni giuste sui vari aspetti di cui avevano bisogno. Addirittura qualche atleta si è trovato premiato con la medaglia celebrativa errata e qualcuno ancora attende la propria medaglia categoria “kids” vinta a Maiorca ma ancora non arrivata. PARTENZA PUNTUALE- Discussioni a parte, la gara è partita regolarmente alle ore 12 (complessivamente sono stati circa 1800 atleti) con la partenza dei 23 professionisti (18 uomini e 5 donne) che hanno poi regolarmente concluso la gara. A seguire è stata la volta dei “dilettanti” (ben 1500 atleti circa per l’Iron 70.3) con l’incidente diplomatico raccontato sopra. Infine è stata la volta dei professionisti della 5i50 (almeno 300 gli iscritti), ovvero il triathlon di distanza olimpica (1.5 km di nuoto, 40 km di bicicletta e 10 km di corsa). Dopo il nuoto, per i pochi che sono partiti, è stata la volta delle due ruote con il percorso di 90km che prevedeva il solito attraversamento delle strade interne della provincia. Infine spazio ai runners con i 21,097 km della mezza maratona che ha attraversato il percorso urbano toccando i luoghi simbolo della città di Pescara. I TRIONFATORI- La sesta edizione di IRONMAN 70.3 Italy si tinge di bianco e rosso, i colori dei due PRO vincitori ovvero gli svizzeri: Ruedi Wild per gli uomini e Nicola Spirig per le donne. Appena dietro Wild è arrivato l’austriaco Paul Reitmayr, vincitore 2015; la giovane promessa del triathlon – Thomas Steger (classe 1992) – è il terzo ad attraversare la finish line vista mare di Pescara. A differenza della gara maschile, nella quale il gruppo di testa è stato compatto, la gara femminile ha avuto un’unica protagonista: l’oro olimpico di Londra 2012 Nicola Spirig. Uscita dall’acqua con 1 minuto e 30 secondi di distacco dalla prima (Carina Brechters), la Spirig ha cominciato la sua inarrestabile rimonta durante il percorso BIKE, arrivando poi sulla finish line 23 minuti prima della seconda classificata, l’austriaca Steurer, e quasi mezz’ora prima della terza (Carina Brechters), grazie ad una frazione podistica perfetta (ha impiegato solo 1 minuto e mezzo in più di Ruedi Wild per completarla). GLI ORTANI – Applausi a scena aperta anche per gli ortani che nella categoria “dilettanti” hanno portato a termine le loro prove (nuoto ovviamente escluso) migliorando tutti i propri personal best. A trascinare tutti e a conquistare le luci della ribalta: la runcard Letizia Pancotto (ZTL Magnum) che ha sfoderato una prestazione di assoluto valore andando a concludere i 21 km e 100 metri con il tempo di 1h:39’:24’’ (tempo comprensivo anche di cambio-staffetta). Un risultato importante che riscrive il personal best della podista biancorossa che si è migliorata di circa 5 minuti rispetto all’ultima uscita nella Roma-Ostia e che ha concluso la propria frazione con un 4’42’’ di media al chilometro. Per la Regina di Pescara, che sta dimostrando una crescita continua e costante, 31° posto complessivo nella frazione Run a squadre e 2° posto tra le 15 donne al via sempre nella sfida tra le compagini. Ottima però anche la performance del compagno di squadra Alessandro Rosanò che nella frazione di bike ha “macinato” i 94 km in 3h:16’:00’’ con una media di 27.55 km/h dimostrandosi per l’ennesima volta ottimo atleta polivalente. Molto bene anche l’altro biancorosso Alessandro Pancotto (ZTL Blue Steel) che ha effettuato la propria mezza maratona con il tempo di 1h:42’:30” migliorando a sua volta il proprio record personale fatto registrare sempre alla Roma-Ostia di quest’anno. 4’51” la media per chilometro portata nei 21,097 percorsi dall’atleta di Orte. Una standing ovation comunque spetta a tutti gli atleti delle tre squadre ossia anche a Fabio Cacciatori 1h:46′:42″ e Alessandro Quattrini 3h:28’:43” (ZTL Le Tigre), Sauro Sisti 3h:33’:02” (Bike – ZTL Blue Steel) e soprattutto a Anna Maione (ZTL Magnum), Valentina Pastore (ZTL Blue Steel) e Samuele Severi che pur avendo preparato duramente la propria frazione di nuoto, non sono potuti scendere in acqua. Per loro tanta delusione ma il nostro sincero plauso. Sulla manifestazione hanno vegliano gli “angeli” della Misericordia a cui vanno i ringraziamenti di tutta l’organizzazione e degli stessi atleti.