CIVITAVECCHIA – Novità sul fronte del turismo. Nei giorni scorsi si è costituita l’associazione Operatori Turistici Porto di Roma, che riunisce diversi operatori turistici del comprensorio nel settore del trasporto di persone, dell’organizzazione di tour e viaggi per la promozione e valorizzazione del territorio, la quasi totalità dei tour operator autorizzati da Port Mobility ad operare a Largo della Pace. L’obiettivo dell’associazione è creare una forte sinergia per lo sviluppo delle attività di tutti gli operatori.
“Questa associazione – spiega il presidente Alessio Paolucci – nasce anche dall’esigenza di rappresentare unitariamente, dinanzi a tutte le istituzioni, le reali dinamiche e le gravi difficoltà che caratterizzano il mercato dei servizi al turismo soprattutto nel territorio civitavecchiese.
Gli operatori associati ritengono che le opportunità offerte in particolare dal turismo crocieristico, che trova in Civitavecchia il porto di riFerimento in Italia debbano essere valorizzate e sfruttate in funzione dello sviluppo del lavoro e dell’economia locale, e non soltanto a vantaggio di imprese di derivazione pubblica che esercitano la propria attività in condizioni di ingiustificato privilegio pregiudicando il libero accesso al mercato.
L’associazione chiederà alle amministrazioni locali una serie di incontri di natura tecnica per illustrare la posizione dei propri associati e per invitare tutti i soggetti istituzionali a garantire in ogni situazione il più assoluto rispetto delle normative che disciplinano le attività di settore, nella convinzione che solo così potranno essere evitati dissidi e contrasti tra gli imprenditori e tra i lavoratori del settore, quali si sono verificati soprattutto nell’area di Largo della Pace.
L’associazione precisa comunque che tali atteggiamenti non appartengono ai promotori autarizzati che operano legalmente nell’area a loro concessa.
portCon l’occasione, l’associazione rappresenta con forza che nessuna provocazione e nessuna azione di disturbo è stata effettuata dai propri associati, nonostante essi vivano una grave situazione di disagio per l’obiettiva disorgarizzazione e per la costante disapplicazione delle norme di legge che caratterizzarro l’area di scambio in prossimità del varco portuale”.