“Nel documento del PD parlano di ricambio delle classi dirigenti. Proprio oggi abbiamo appreso che la Marini ha nominato nel CdA dell’Interporto delle Marche un nuovo nome come Calogero Alessi, classe 1940, che è stato Consigliere regionale della DC e una volta cessato l’incarico elettivo, nella migliore tradizione della prima Repubblica è passato a fare l’amministratore della nostra principale società pubblica, Sviluppumbria, fino al 2013”
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Raffaele Nevi, consigliere regionale di Forza Italia
Ho letto con grande attenzione il documento elaborato dal gruppo del PD e alla fine confesso che mi hanno stupito. Non pensavo si potesse arrivare a scrivere un fiume di parole evitando di parlare della questione che da mesi ci tiriamo dietro.
Walter Orlandi, il famoso “cane da guardia” di cui Barberini disse di non sentire il bisogno rimarrà al suo posto e lo stesso Barberini rientrerà in Giunta. Lo stupore va avanti quando leggo che – forse a compensazione del fatto che Orlandi rimane lì – viene introdotta una nuova figura (poltrona), quella di segretario generale della Giunta Regionale. Che sia la merce di scambio? Non lo so e non lo voglio neanche sapere ma certamente non c’entra nulla, ma proprio nulla, l’efficienza della pubblica amministrazione di cui si parla nel documento.
Ma lo stupore non termina anzi aumenta ancora di più quando ad un certo punto leggo che sarebbe fondamentale per l’Umbria un forte ricambio delle classi dirigenti.
Questo è veramente superlativo perché viene fuori lo stesso giorno in cui abbiamo appreso che la Marini ha nominato nel CdA dell’Interporto delle Marche un nuovo nome come Calogero Alessi, classe 1940, che è stato Consigliere regionale della DC e una volta cessato l’incarico elettivo, nella migliore tradizione della prima Repubblica è passato a fare l’amministratore della nostra principale società pubblica, Sviluppumbria, fino al 2013.
Parliamo di quella stessa società che viene oggi accusata dai nuovi amministratori di Sviluppumbria (Renzacci – Agostini) di aver contribuito a generare lo spaventoso buco di 35 milioni di euro nelle casse dei consorzi aree industriali. Qui si è fermato il mio stupore ed ha lasciato spazio ad un sentimento di rigetto verso tutta questa spaventosa sceneggiata che è costata all’Umbria mesi di paralisi politico – amministrativa e che ci consegna una pubblica amministrazione che è sempre più in balia di veri e propri saccheggiatori che fanno finta di litigare solo per dividersi pezzi di potere e giocano sulla pelle di chi, ogni giorno, fatica a portare avanti un’attività o il lavoro in una Regione sempre più povera e chiusa su se stessa.
Alla fine l’unica parola che mi viene dal profondo è: vergogna!
Raffaele Nevi – Presidente Gruppo Forza Italia