Pubblichiamo il documento programmatico, approvato dal Partito Democratico umbro, con cui si è risolta la crisi della giunta regionale apertasi il 17 febbraio scorso con le dimissioni di Luca Barberini da assessore alla sanità
La sfida che la coalizione di centrosinistra, guidata dalla Presidente Marini, ha proposto un anno fa, dando avvio ad una nuova fase del governo regionale, consegna, alle forze di maggioranza, ai gruppi consiliari, al PD, perno centrale della azione di governo ed alle altre forze della coalizione, la necessità di aprire una nuova stagione del regionalismo umbro, rinforzando la capacità riformatrice e sostenendo quello sforzo di cambiamento ed innovazione che esprime e che chiede la comunità umbra in tutte le sue articolazioni, a partire dal tessuto produttivo, dalle imprese, dai giovani e dal lavoro, rafforzando i caratteri della coesione ed inclusione sociale ed offrendo nuove opportunità ai giovani, valorizzando merito e capacità.
In questa ottica, maggioranza consiliare e Giunta regionale intendono recuperare quello “sguardo lungo” necessario ad accompagnare ogni azione di governo che abbia l’ambizione ed il coraggio di mettere in campo scelte, riforme e provvedimenti concreti.
La Regione è impegnata e si impegnerà a realizzare azioni di governo volte a rafforzare i segni di ripresa economica sia sul versante della competitività delle imprese che della creazione di posti di lavoro.
A tal proposito si intende delineare, con tale documento, una vera e propria agenda politica che dovrá dispiegarsi nei prossimi mesi nel rispetto del programma elettorale proposto da PD e Presidente.
Un nuovo ruolo territoriale dell’Umbria nel sistema dell’Italia centrale
L’approvazione in autunno del referendum costituzionale sarà fondamentale per delineare “la regione che verrà” anche alla luce delle nuove competenze e delle sinergie con le regioni del centro Italia. L’Umbria puó svolgere un ruolo da protagonista, essendo baricentrica rispetto alle regioni dell’Italia centrale e porta di accesso verso Roma , verso le Marche e verso la Toscana. Il recente protocollo di intesa siglato con Toscana e Marche, la funzione di coordinamento affidata da Toscana, Abruzzo, Marche, Lazio all’Umbria sul versante della promozione turistica dei progetti d’eccellenza, valorizzano il suo essere perno del sistema turistico del centro Italia.
Va pertanto rafforzato questo ruolo e nel contempo occorre mettere in campo un nuovo sistema di rapporti istituzionali tra Regione e Comuni, stante anche il venire meno del ruolo tradizionale delle province. Tale nuovo rapporto si esplicherá attraverso vere e proprie intese territoriali che partendo dalle esperienze di coprogettazione di agenda urbana e delle aree interne, ridefiniscano un nuovo quadro di priorità, di solidarietà istituzionale e di capacità di fare sistema, essenziali per delineare le nuove direttrici di sviluppo del cuore verde d’Italia e per un utilizzo piú razionale e orientato delle risorse. A tal fine la giunta regionale promuoverà una serie di incontri territoriali per rendere concrete le azioni sopra delineate.
Portare a compimento il processo riformatore
Riteniamo indispensabile offrire alla società regionale un progetto organico di riforma sia sul tema delle partecipate sia sul tema del completamento degli assetti endoregionali, nonché dei pubblici servizi, in sintonia con le riforme del governo Renzi, con l’obiettivo di ridurre, snellire e rendere più competitiva, efficiente e qualificata la pubblica amministrazione regionale, sia quella rappresentata dall’Ente Regione e dalle sue Agenzie, sia quella del sistema delle autonomie locali e delle loro società partecipate operanti nell’ambito dei servizi pubblici locali.
Tale processo riformatore, dovrà essere discusso e partecipato con tutti gli attori del sistema regionale attraverso un processo che parta dal basso ed attraverso un nuovo modello di confronto con le parti sociali dove la condivisione delle scelte ex ante e modelli più snelli di consultazione rendano più produttivo il dialogo.
In tale quadro diventa fondamentale un forte ricambio delle classi dirigenti, che valorizzi le competenze, il merito, accettando la sfida del doppio mandato, giá in essere per consiglieri e parlamentari, e che veda nell’introduzione di modelli di rotazione un principio guida anche negli assetti della macchina burocratico-organizzativa.
Le priorità: lavoro e competitività delle imprese
Il tema del lavoro è centrale in un momento in cui la ripresa si consolida ed il tema del lavoro è da leggere nella prospettiva di una visione moderna dell’interazione tra politiche per lo sviluppo e politiche per l’occupazione. La disciplina del mercato del lavoro è un tratto sostanziale del percorso anche se non può ovviamente rappresentare l’unica risposta., occorrono politiche industriali sinergiche tra governo e regioni e strumenti idonei a sostenere i processi di innovazione ed internazionalizzazione del sistema produttivo umbro.
Innovazione, ricerca, digitalizzazione, banda larga nelle città e nelle aree industriali ed artigianali, strumenti per la reindustrializzazione delle aree di crisi (area ex Merloni e Terni-Narni in particolare), internazionalizzazione, sono le parole chiave per rilanciare la nostra economia e offrire prospettive di lavoro ai giovani da un lato e la possibilità di reinserimento nel circuito lavorativo di coloro che ne sono usciti a causa della crisi.
In tal senso anche le politiche attive e la formazione dovranno orientarsi sempre piú verso un intervento a due livelli, volto in primo luogo ad affrontare le due emergenze: GIOVANI NEET E DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA per riattivarli e definire un sistema che renda accessibile e permanente la filiera dello sviluppo umano nel raccordo tra formazione, lavoro ed innovazione.
La Regione ha adottato e concertato un piano di politiche attive del lavoro che ha un valore complessivo per il biennio 2016-2017 di 60 milioni di euro che dovrà dispiegare la sua azione. Farà da cornice e complemento il nuovo provvedimento per il lavoro condiviso e partecipato sui temi del lavoro che, a seguito di un confronto di merito con le associazioni di categoria datoriali e sindacali, dovrà essere preadottato prima della pausa estiva per consentire la messa a disposizione degli strumenti normativi più idonei a comporre un moderno siamo di politiche regionali coerente con le politiche e gli strumenti della programmazione comunitaria.
Uu nuovo welfare: inclusione attiva, lotta alla povertà, integrare per innovare
60 milioni di euro tra risorse nazionali e regionali rappresentano la scommessa virtuosa per la lotta alla povertà, restituendo dignità alle famiglie che in questi anni di crisi hanno visto aumentare le proprie difficoltà, non in una logica meramente assistenziale ma cercando di dare a una prospettiva occupazionale e di vita dignitosa. Questa é la scommessa che dovremo vincere per tenere insieme il tessuto sociale di questa regione. Questo l’obiettivo prioritario. Accanto a ciò, la approvazione del nuovo Piano sanitario regionale e del nuovo Piano sociale regionale, sono gli altri obiettivi principali.
É, infatti, prioritario per la Regione è continuare a lavorare per salvaguardare il proprio sistema sanitario pubblico e universalistico innovandolo e cambiandolo per renderlo economicamente sostenibile, più moderno, al passo con i risultati raggiunti dalla scienza in campo medico, più di qualità ed umano per le persone. A tal fine, sono obiettivi fondamentali:
a) l’attuazione del Piano straordinario per il contenimento delle liste di attesa definendo degli obiettivi per il biennio 2016-2018 in modo da dare risposte appropriate ai cittadini nei tempi di 30 gg (prime visite) e 60 gg (per esami strumentali) almeno in una struttura per ambito distrettuale. Le risorse previste per 2,5 milioni di euro nel biennio 2016-2018 per assunzione di medici, infermieri e tecnici sulla base delle criticità delle singole aziende sanitarie e l’integrazione reale Usl- Azosp sono fattori determinanti.
b) digitalizzazione della sanità e piano di riassetto organizzativo da avviare immeditamente, che tenga conto sia delle esigenze di rafforzamento della struttura afferente all’assessorato alla salute, sia della necessità di razionalizzazione della rete ospedaliera, che della medicina del territorio (c.d. h16/h24) son altrettanti obiettivi da raggiungere rapidamente.
c) completare inoltre il piano di razionalizzazione dei plessi ospedalieri con la realizzazione in tempi ragionevoli del nuovo ospedale Narni Amelia secondo gli impegni assunti.
d) avviare la realizzazione di quel modello di “Sanita di cittadinanza” coerentemente con i contenuti approvati dal documento votato dalla direzione regionale del PD del 3 Marzo 2016, in particolare attraverso una riorganizzazione della medicina territoriale, la progressiva messa in rete dei servizi garantendo efficienza uniforme in tutto il territorio, la ridefinizione dei presidi ospedalieri sede di dipartimenti dell’emergenza, e accelerando percorsi innovativi come la pubblicazione online dei risultati sull’abbattimento delle liste d’attesa e la partnership con le regioni confinanti sulla sperimentazione di alcuni servizi e progetti.
Infine il nuovo Piano sociale regionale, da approvare entro il 30 luglio, dovrà puntare al rafforzamento del welfare regionale, rilanciando la centralità delle Zona sociali, definendo puntualmente le forme e i modelli per una più efficace integrazione socio-sanitaria e realizzando le cosiddette PUA ( porte uniche di accesso dei soggetti vulnerabili) capaci di realizzare una vera e propria integrazione tra le istituzioni pubbliche, volte anche alla realizzazione del fascicolo sociale unitario.
La Giunta si impegna, infine, a dare rapida attuazione alla legge regionale n. 1 del 1/2/2016 “Norme in materia di politiche giovanili – Ulteriori integrazioni della l.r. 16/02/2010, n. 14 (Disciplina degli istituti di partecipazione alle funzioni delle istituzioni regionali (Iniziativa legislativa e referendaria, diritto di petizione e consultazione), per dare risposte nuove ai giovani umbri ed ai loro nuovi bisogni”.
Il nodo delle infrastrutture
In questi anni, l’Umbria ha parzialmente recuperato il gap infrastrutturale superando almeno in parte il suo tradizionale isolamento. L’obiettivo programmatico, delineato con il Piano Regionale dei Trasporti, di riaffermare per la nostra regione la funzione di “territorio snodo”, garantendo collegamenti più rapidi tramite il rafforzamento delle direttrici nord-sud e il potenziamento di quelle est-ovest di collegamento tra Tirreno ed Adriatico, ripropone una strategia volta ad aprire l’Umbria verso l’esterno mettendola in comunicazione con le aree più dinamiche e vitali del paese e garantendo al proprio interno, tramite il riequilibrio tra aree forte ed aree deboli reso possibile dalla presenza di nuove infrastrutture, una migliore coesione sociale.
Con la prevista apertura della Foligno Civitanova nel mese di luglio e del tratto umbro della Perugia Ancona (il completamento dell’intera arteria é previsto per la metà del prossimo anno) giungono a realizzazione due importanti trasversali che renderanno possibile il collegamento con le Marche da lungo tempo atteso. Se a tali assi, che fanno parte della rete di interesse comunitario Ten-T, si aggiungono il progetto di manutenzione straordinaria dell’E45, la realizzazione del tratto umbro della E78 e il previsto completamento della Orte Civitavecchia, opere che, sulla base delle intese raggiunte con il Governo, entreranno a far parte del Contratto di Programma ANAS – MIT a cui si dovrà altresì ricomprendere la previsione del Nodo di Perugia – anche in forma semplificata – che abbiamo chiesto con forza di includere nel predetto programma, possiamo affermare che il quadro che abbiamo di fronte é innegabilmente migliorato. Ulteriori sforzi dovranno essere compiuti per affrontare il tema, insieme al governo nazionale, dell’adeguamento della Flaminia nel tratto Terni-Spoleto.
Sul tema della mobilità ferroviaria, oltre ad alcuni interventi di miglioramento sulla Foligno-Terontola ed il completamento delle opere di velocizzazione sulla Orte-Falconara, è in via di avanzata definizione il percorso di affidamento dell’infrastruttura ferroviaria ex FCU ad RFI che renderà possibile il completamento degli interventi di manutenzione straordinaria e di impiantistica sull’armamento. Tale affidamento, costituisce il presupposto su cui costruire un nuovo modello di esercizio ferro-gomma fortemente integrato. Occorrerà nel contempo sviluppare azioni volte a consolidare il ruolo dell’aeroporto S.Francesco nell’ambito del sistema degli scali dell’Italia centrale rafforzando l’offerta di rotte in ambito low-cost e sviluppando una funzione di complementarietà e sussidiarietà rispetto al sistema aeroportuale romano. Parimenti, occorrerà riprendere l’iniziativa insieme alla Regione Toscana volta ad realizzare un punto di accesso ai servizi ferroviari in direzione nord tramite la realizzazione di una stazione AV-AC lungo la Direttissima Roma-Firenze a servizio di una vasta area che ricomprenda i territori dell’Alto Lazio, della Toscana Meridionale e dell’Umbria.
Una pubblica amministrazione amica dei cittadini e delle imprese
Ai fini di un concreto dispiegamento della azione amministrativa diventa necessario mettere definitivamente a punto un nuovo modello organizzativo. La giunta regionale ha avviato una fase sperimentale di una necessaria riforma della macchina amministrativa regionale con l’obiettivo di ridurre le posizioni dirigenziali, valorizzare le professionalità, favorire la rotazione degli incarichi apicali, semplificare organizzazione ed utilizzare le potenzialità del digitale per aumentare efficacia ed efficienza, in linea con la riforma Madia.
In tale ottica occorre entro l’estate dare rapida attuazione al piano triennale della semplificazione approvato dal Consiglio regionale, attivare i tavoli tematici per la semplificazione con le associazioni di categoria e gli stake holders ed avviare il percorso di co-progettazione sui principali temi individuati nel piano. In particolare occorre aggredire immediatamente, per dare risposte costruttive a cittadini ed imprese, temi fondamentali come il completamento del Suape, l’autorizzazione unica ambientale, le procedure in materia di rilascio delle autorizzazioni sismiche, l’accelerazione dei tempi di rilascio degli atti amministrativi, le conferenze di servizi.
Sempre nella strategia della semplificazione si darà impulso alla progressiva e massiccia digitalizzazione della pubblica amministrazione tramite lo switch on della autostrada digitale delle pubbliche amministrazioni e la rapida connessione alla rete delle zone industriale e a rischio di marginalizzazione.
L’attivazione di Spid (la parola chiave per accedere a tutte le banche dati delle pubbliche amministrazioni) e del sistema unico dei pagamenti consentirà’ al cittadino di avere un migliore rapporto ancor più’ semplificato con i cittadini.
Altra importante innovazione in tema di trasparenza e partecipazione potrá prendere forma dall’ attuazione del nuovo CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale), che conferma l’obbligatorietà di un organo dirigenziale unico, alle dipendenze dell’organo politico, che gestisce la transizione digitale. Il responsabile di questo organo rappresenta la figura di difensore civico digitale e a lui cittadini ed imprese possono inviare segnalazioni e reclami relativi ad ogni possibile violazione del CAD o di altre norme di digitalizzazione e semplificazione.
La Regione, in linea con quanto auspicato dal Consiglio di Stato nell’adunanza del 17/3/2016, attiverà il piano di formazione rivolto a tutti i dipendenti pubblici ed un piano di educazione digitale rivolto ai cittadini e alle associazioni al fine di far comprendere i vantaggi di una amministrazione pubblica che opera in digitale.
In questo contesto, si ritiene fondamentale, avviare nelle prossime settimane un’analisi dell’attuale impianto macro organizzativo così da arrivare, ragionevolmente nel termine di 6 mesi dalle nomine, a una definizione complessiva dei livelli direzionali, che fermo restando il principio di non aggravio dei costi della struttura, valuti l’introduzione di un segretariato generale che garantisca maggiore integrazione delle attuali marco aree affidate ai direttori, nonché relativamente alla funzionalità degli assetti sub-dirigenziali disegnati e delle posizioni organizzative.
Coerentemente l’attività amministrativa e gestionale dei direttori e dei dirigenti della Regione Umbria sarà’ sottoposta al principio di accountability, così che la valutazione dei loro risultati sarà’ commisurata all’effettivo raggiungimento degli obiettivi di semplificazione tracciati nel piano. A tal fine, verrà portato a rapido compimento il procedimento, già avviato, di nomina dell’OIV (Organismo interno di valutazione). Quanto sopra consentirà alla Giunta di ponderare l’efficacia delle decisioni assunte e predisporre le misure correttive opportune, sia a livello di macro che di microstruttura, al fine di offrire un assetto efficace, stabile e definitivo.
Gli stati generali dell’Umbria per condividere il cammino
Per una forte condivisione delle linee programmatiche della Regione Umbria, entro il mese di Luglio si procederà alla convocazione degli Stati generali dell’Umbria, convocata dal Presidente della Giunta Regionale e rivolta a tutti gli amministratori pubblici (regionale, dei comuni, degli enti di area vasta, delle agenzie regionali, società partecipate, IPAB, GAL, comunanze agrarie,ecc…), alle parti sociali, all’associazionismo.
All’assemblea saranno invitati a partecipare rappresentanti delle istituzioni europee e del governo Nazionale, al fine di imprimere una forte accelerazione ed implementazione all’azione di governo regionale, in sintonia con il governo nazionale e con il sentire comune degli Umbri.
Tale processo necessita anche della piena operatività della Giunta Regionale e della presenza dell’assessore con delega alla sanità e al welfare. Per questo raccogliendo le proposte di innovazione che sono state alla base del confronto politico interno alla maggioranza ed al PD si ritiene importante avviare un percorso deciso di innovazione e partecipazione, condiviso dall’intero gruppo consiliare del PD e della maggioranza e basato sulla piena funzionalità ed agibilità politica della giunta.
In conclusione: 5 progetti per i prossimi 5 mesi
In sintesi saranno 5 le azioni fondamentali che segneranno un ulteriore avanzamento, decisivo in termini di cambiamento e di riformismo, che impegneranno la maggioranza di governo:
1) Lotta alla povertà e sistema di inclusione attiva, (59 milioni per i prossimi 3 anni);
2) Avvio del piano per il lavoro (60 milioni per la ripresa occupazionale);
3) Manifattura 4.0 (processi di reindustrializzazione delle aree di crisi e sostegno allo sviluppo delle imprese resilienti);
4) Riforma definitiva delle partecipate, dei servizi pubblici, degli assetti endoregionali e della macchina amministrativa;
5) Innovazione (banda larga su territorio regionale, digitalizzazione etc.).