Pare che Annalisa Di Gennaro, avvocato di Moreno Polidoro, sia pronta ad azioni legali contro chi ha diffuso informazioni coperte da segreto istruttorio e non rispondenti al vero
CIVITAVECCHIA – Non sarebbe vero, secondo quanto avrebbe raccontato l’avvocato di Moreno Polidori ad alcuni famigliari, che il giardinieri di 46 anni di Santa Severa, alla guida del Kia Sorento che ha travolto e ucciso Matteo Carta e Alessandra Grande (i due fidanzati di Santa Severa che si trovavano in sella al loro scooter lungo la statale Aurelia) che il test alcol e droga (cannabis) abbia dato esiti positivi come sostenuto da qualcuno delle Forze dell’Ordine e ripreso da tutti gli organi di stampa.
Sembrerebbe infatti che, i livelli riscontrati con l’esame delle urine, sia risultato molto al disotto dei limiti consentiti dalla legge e comunque non idonei ad essere ritenuti utili ai fini probatori in quanto effettuati moltissime ore dopo l’incidente.
Questo però non è il solo punto dolente di questa tragica storia. A quanto pare la dinamica dell’incidente pare sia ben diversa da come è stata raccontata nell’immediato dai soccorritori.
Dai primi riscontri e, soprattutto dalle testimonianze, ci sono cose che andranno verificate fino in fondo dal magisrato.
Il primo super testimone è il proprietario dell’auto ferma nella corsia di marcia dalla quale sopraggiungeva a velocità sostenuta Moreno Polidori. Pare che l’uomo abbia raccontato di aver visto arrivare il Suv e che ha ridosso del suo mezzo ha effettuato un cambio di corsia andando ad impattare con il motorino dei due giovani che, secondo quei ricordi (in corso di accertamento), viaggiava a fari spenti.
Non solo. A quanto pare, sempre secondo alcune testimonianze, i due ragazzi non indossavano neppure il casco.
La legale del giardiniere, sempre secondo quanto sta emergendo in queste ore, attende di conoscere l’esito dell’esame autoptico sui corpi dei due giovani perché, se corrispondessero al vero le notizie di chi li ha visti per l’ultima volta, prima dell’incidente, anche loro erano probabilmente “alterati”.
Nel frattempo, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Civitavecchia, Paola Petti, ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero, Lorenzo Del Giudice, respingendo l’istanza di concessione degli arresti domiciliari che era stata avanzata dall’avvocato Annalisa Di Gennaro.
Il Giudice, nonostante la confessione, ha evidentemente giudicato di particolare gravità il fatto che Polidori si fosse dato alla fuga nei dopo il tragico impatto e, soprattutto, che abbia tentato, peraltro inutilmente, di depistare le indagini.
Se la difesa non riuscirà a dimostrare quanto sin qui raccolto, il giardiniere di Santa Severa rischia una condanna pesante.
Le norme contenute nella Legge sull’omicidio stradale, approvata nel marzo scorso, sono severissime e prevedono la reclusione da 8 a 12 anni qualora la persona che provoca un incidente mortale sia trovato in stato di ebbrezza alcolica grave o di alterazione psico-fisica per l’assunzione di sostanze stupefacenti. E’ poi previsto un aumento della pena nel caso in cui il conducente provochi la morte di più persone, con la condanna che può arrivare a 18 anni. Inoltre, viene stabilita un’aggravante nel caso in cui il conducente, responsabile di un omicidio stradale colposo, si sia dato alla fuga. In tal caso, la pena è aumentata da un terzo a due terzi e non può, comunque, essere inferiore a 5 anni.
Dopo l’autopsia le salme dei due ragazzi verranno riconsegnate alle rispettive famiglie per i funerali, che dovrebbero comunque tenersi nella giornata di lunedì.
La città di Santa Severa è ancora sotto shock ma di questo caso si continuerà a parlare a lungo.