Tarquinia. I consiglieri comunali di centrodestra insorgono contro i metodi del sindaco: «Non rispetta nemmeno le delibere votate in consiglio. Non ha convocato la Commissione e si è presentato dal ministro tentando di decidere le sorti del territorio da solo, antidemocraticamente. Alla faccia della condivisione». «La proposta arancione scontenterà altri. L’unico tracciato percorribile era e rimane il viola»
TARQUINIA- Dopo l’incontro tra il sindaco Mauro Mazzola ed il ministro Graziano Delrio, l’opposizione di Tarquinia va all’attacco sulla vicenda Trasversale.
«Il sindaco Mazzola e la sua maggioranza se la prendono con il presidente dell’Anas reo di non ascoltare il territorio, mentre farebbero bene a guardare in casa propria. Infatti non rispettano nemmeno le delibere votate in consiglio comunale. Vedasi la delibera che bocciava il tracciato verde e blu e prevedeva l’istituzione di una commissione tra maggioranza, opposizione e i vari comitati e associazioni ambientaliste per discutere nuovi tracciati o varianti. Invece, il primo cittadino, come al solito si presenta in assemblea pubblica il 6 luglio portando un nuovo tracciato, arancione, “pensato” da lui e da qualche tecnico, poco conta se pagato o fatto gratis».
I consiglieri di opposizione entrano nel merito. «Questo nuovo tracciato, ovviamente non risolve nulla, fa contenti quelli che si trovavano coinvolti dal tracciato verde e blu ma scontenterà le nuove persone coinvolte, è palese che l’unico tracciato percorribile era e rimane quello viola che percorre in galleria gran parte del nostro territorio, non alterando molto l’ambiente incontaminato della valle del Mignone».
«Tra l’altro – aggiungono le forze d’opposizione – nell’illustrazione approssimativa del tracciato arancione, che in parte ripercorre il tracciato viola, non si è capito, visto che non c’è stato nessun tecnico a spiegarlo, dove passerà la parte centrale, quella che va dalla cantoniera di Monte Romano alla vecchia discarica di Tarquinia), se dovesse passare in superficie, coinvolgerebbe boschi e terreni privati e pubblici e arrecherebbe grave danno e disagio».
I consiglieri chiosano ironicamente: «In conclusione, come al solito, il nostro primo cittadino il 7 luglio si è presentato da solo dal ministro Delrio, e, se è riuscito a non fare confusione tra tutti questi colori, blu, verde, viola e arancione, tenterà di decidere le sorti del nostro territorio ancora una volta anti-democraticamente, alla faccia della condivisione. Purtroppo ci sono tutti i presupposti perché questa situazione finisca “a tarallucci e vino”, con ampio danno per Tarquinia e i suoi abitanti, come è avvenuto nelle precedenti gestioni Mazzola rispetto alla centrale Enel a carbone e all’autostrada tirrenica».
Dito puntanto anche contro il silenzio dell’assessore Anselmo Ranucci: «Come mai quando si parla di trasversale l’assessore ai Lavori pubblici è sempre il grande assente?». attacca l’opposizione. «A memoria non ricordiamo una parola spesa dall’assessore nei riguardi della trasversale. Come mai? – domandano – Non condivide l’operato del Sindaco o è stato semplicemente messo da parte? Continuiamo a leggere interviste apocalittiche fatta a scadenza fissa ma non troviamo mai nelle sue parole temi di attualità. Non lo sentiamo parlare di teatro, di complanari, di autostrada. Così però è difficile che possa essere un buon sindaco anche perché queste tematiche fortunatamente non le porterà più avanti il Sindaco Mazzola».
L’opposizione usa il bastone. «Che qualcosa in maggioranza scricchioli è evidente. Il Sindaco si prende i meriti per aver sbloccato i lavori del teatro, per trovato fondi per palazzo Bruschi mettendo in un angolino proprio l’assessore Ranucci che dal canto suo non fa altro, ogni volta, che prendersela con i Moderati e Riformisti rei di non aver ancora votato il presidente del consiglio in seno all’Università Agraria. Questo è il problema più serio di Tarquinia per Ranucci, ovvero il presidente del consiglio all’Università Agraria. Non importa se la tassazione ha raggiunto picchi esorbitanti, se non ci sono parcheggi per le auto, se le complanari hanno i pali della luce nel bel mezzo della carreggiata, se il teatro è ancora un’utopia. Questi sono problemi secondari».