alcuni commercianti lamentano il modo in cui il comune rilascia permessi con troppa elasticità
Quasi una sommossa quella attuata da molti commercianti calvesi che in questi giorni hanno visto avviare sul territorio delle nuove attività commerciali. Secondo molti cittadini non ci sarebbe nulla di strano visto che le licenze per il commercio al giorno d’oggi sono libere, ma secondo altri si sta assistendo invece ad una politica comunale molto elastica al punto che si dice che “il comune rilascia licenze a gogò senza un dovuto studio di settore in un momento di crisi economica e turistica importante”.
Come stampa siamo stati sollecitati a dare voce a queste discussioni, anche se per diritto e dovere di cronaca vogliamo ricordare a tutti che la legge del 2011 estendeva in via ordinaria e per tutti i comuni d’Italia l’abolizione di limiti attinenti il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello dell’apertura di mezza giornata infrasettimanale degli esercizi commerciali. La stessa legge fonda sul rispetto delle disposizioni europee in materia di tutela della concorrenza e libera circolazione delle merci e dei servizi al fine di garantire la libertà di concorrenza secondo condizioni di pari opportunità ed il corretto ed uniforme funzionamento del mercato e di assicurare ai consumatori finali un livello minimo di condizioni di accessibilità all’acquisto di prodotti e servizi sul territorio nazionale. Su queste basi sono stati quindi eliminati molti limiti per avviare un nuovo esercizio commerciale come ad esempio il rispetto di distanze minime obbligatorie tra attività commerciali appartenenti alla stesa tipologia di esercizio; oppure le limitazioni quantitative all’assortimento merceologico offerto negli esercizi commerciali; la fissazione di divieti ad effettuare vendite promozionali. Comunque sia, secondo la disciplina dell’Unione Europea e nazionale in materia di concorrenza, libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi, costituisce principio generale dell’ordinamento nazionale la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente e dei beni culturali.
Ovviamente le polemiche non hanno risparmiato neanche l’esercizio commerciale situato presso l’impianto sportivo comunale, c’è chi ha il piede di guerra anche riguardo quell’attività, ma queste sono altre faccende. Chi avesse qualcosa da aggiungere, dal sindaco a chiunque altro, siamo a disposizione per dare voce a osservazioni, lamentele o altre faccende del genere.