In questa fase delicata l’Associazione Italiana Nucleare, guidata dall’ex PCI-DS Minopoli, non trova di meglio da fare che criticare le ragionevoli affermazioni del primo cittadino trinese. “Sogin – dice una nota dell’AIN – non rimanga ostaggio di un antinuclearismo fazioso e dannoso”. La nomina di Alessandro Portinaro, sindaco di Trino, potrebbe costituire una grossa opportunità per la rappresentanza di territori e comunità locali in Sogin, nonostante alcune perplessità avanzate da più parti sul possibile conflitto di interessi.
Pubblichiamo la nota dell’AIN: Un componente del nuovo CdA di Sogin, Alessandro Portinaro, ha rilasciato il 27 luglio scorso un’ intervista a “La Sesia”, giornale di Vercelli e Provincia, dichiarando a proposito del nuovo incarico: “Le mie opinioni restano le stesse di sempre, sono antinuclearista”.
L’Associazione Italiana Nucleare esprime una seria preoccupazione sul persistere di dichiarazioni che sembrano mantenere la Sogin nella fase di stallo, culturale prima che gestionale, vissuta nell’ultimo periodo.
Lo stato della Sogin e le prospettive del programma del decommissioning nucleare sono attività di interesse strategico nazionale e internazionale e devono essere implementate abbandonando una volta per tutte i toni demagogici e ogni eventuale, ulteriore conflittualità.
Non comprendiamo quindi questo riferimento all’antinuclearismo ‘militante’ per una società di Stato la cui missione è assolutamente chiara e indirizzata al decommissioning, che auspichiamo sia finalmente il vero obiettivo del relativo programma operativo e di ogni iniziativa di comunicazione dell’azienda. Si proceda ora, finalmente, ad implementare i programmi per il 2016/2018 senza ritardare o compromettere ulteriormente la realizzazione del piano di smantellamento delle ex attività nucleari del paese: un’opportunità significativa per l’imprenditoria e il mondo della ricerca in Italia che l’Associazione Italiana Nucleare promuove e supporta con forza insieme all’industria italiana di settore.
Chiunque continui a parlare di lobby, o senta di dover manifestare antinuclearismo, contribuisce a destabilizzare l’unità di intenti necessaria affinché in Italia, finalmente, si proceda alla complessiva realizzazione dello smantellamento nucleare e non si resti fermi su dibattiti inutili, dannosi e mistificanti. (Ain)