CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo: La controversa questione del forno crematorio comprensoriale che vede nuovamente la nostra città spaccata in due su dati e numeri sconosciuti ai più, pone il Prc e Gente Comune in Movimento a delle semplici conclusioni.
Una comunità come la nostra, se si considera l’area Asl Rm4 di circa 120.000 abitanti, necessita di tale servizio, perché affidarsi a Viterbo con la crescente richiesta, a lungo, può diventare una pratica ingestibile, oltre al fatto che nel medio termine saremo costretti a nuove colate di cemento, viste le disponibilità di posti che sono in esaurimento presso i locali cimiteri.
Quello che troviamo positivo inoltre è il fatto che ci sia un minimo di entrata per le casse comunali, un abbattimento dei costi per i cittadini e che il tutto dopo 27 anni l’impianto diventi di proprietà del Comune.
MA… la parte negativa che ci frena e ci fa riflettere è la questione ambientale. Non si può ragionare solo in termini economici. Secondo le stime più o meno esatte, si calcolano un massimale di 1.800 cremazioni/anno che vuol dire più o meno 5/6 al giorno.
A questo punto, se fossero vere queste cifre, dovrebbero intervenire i tecnici per informarci su che tasso di inquinamento produce un numero così di cremazioni. Quante linee saranno effettivamente installate.
Quali materiali sono effettivamente combustibili. Che sorprese ci potrebbero essere da qui a 27 anni. Secondo noi una delle vie di uscita dal gossip cittadino e dai super tecnici da bar che in questi giorni stanno intasando il web ed i social con poco credibili argomentazioni è quello di un confronto pubblico, sereno, fatto da competenti e poi si scelga la soluzione migliore, tenendo presente comunque che qualcosa si deve pur fare, perché da qui a poco il problema sorgerà sotto altri aspetti.
Un’altra soluzione più difficile però, potrebbe essere quella di una battaglia politica da intraprendere tutti insieme sull’ annullamento della delibera del mega forno (“una perla voluta dalla giunta Tidei) e riconvertirla su una soluzione più accettabile sotto più punti di vista, di un servizio di cremazione molto più piccolo e riservato esclusivamente al nostro comprensorio. Tutto si può fare se solamente lo si voglia veramente.
Qualcuno obietterà che ci sarebbero delle penali da pagare all’Ati che si è aggiudicato l’appalto e con una soluzione ridimensionata l’affare non è vantaggioso. Noi rispondiamo che è meglio pagare una penale in termini economici che un’altra molto più grave in termini di ulteriore pericolo di vita per i cittadini e se l’affare non è abbastanza lucroso, allora non se ne faccia niente. Comunque, la parola ai cittadini, perché non possiamo e non vogliamo lasciare a pochi personaggi autoreferenziali una decisione di vitale importanza che spetta di diritto alla gente comune.
Prc Circolo “Massimo Pelosi” & Gente Comune in Movimento