“I migranti disturbano le vacanze dorate di boiardi di Stato, nobili, intellettuali e radical chic”. Intanto sarebbero stati presentati due ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale contro l’arrivo dei profughi
(La Repubblica) | FIRENZE – Il rifiuto di Capalbio di accogliere una cinquantina di migranti fa rumore. Come potrebbe essere altrimenti, visto che viene dal piccolo centro maremmano diventato il rifugio estivo di intellettuali e facce celebri della sinistra, da Rutelli ad Asor Rosa, da Bassanini a Chicco Testa, a molti altri.
Prima il sindaco Pd che dice no, poi alcuni villeggianti che fanno ricorso al Tar. E ora il governatore Pd della Toscana che si scaglia contro “nobili ambientalisti, boiardi di Stato e intellettuali ex comunisti”.
Così il caso Capalbio scavalca i confini della Toscana. Tutto parte da una petizione che raccoglie centinaia di firme e dal sindaco Luigi Bellumori che non ha esitato a schierarsi e a dire che “non è accoglienza, ma un ghetto mettere cinquanta profughi in tre o quattro villette del centro storico”. Vista o non vista mare qui conta poco, il problema è un altro.
“Noi – dice il sindaco – non siamo contro l’accoglienza dei migranti, ma contro quella concentrazione di numeri in una zona all’interno delle mura che in inverno ha poco più di 130 abitanti. Ho creato imbarazzo al Pd? Non credo, sto ricevendo un sacco di chiamate da parte di altri sindaci democratici e non di città italiane che mi danno ragione e chiedono di creare un’associazione apposta per far capire alle prefetture che le soluzioni devono essere condivise e non calate dall’alto”. Dalla sabbia spettinata dell’Ultima Spiaggia Franco Bassanini, non la pensa allo stesso modo e gli manda a dire: “O propone delle soluzioni diverse per l’accoglienza oppure il sindaco di Capalbio si comporta come Salvini e allora dovrebbe dichiarare di appartenere alla Lega Nord e non al Pd”. Naturalmente anche Salvini, sulla questione ha cose da scrivere e le affida a Facebook: “Mi fanno ridere i radical chic di Capalbio”.
A incendiare la discussione si aggiunge il presidente della Regione Enrico Rossi che sui social si è sfogato: “nobili ambientalisti, boiardi di Stato e intellettuali ex comunisti non vogliono i profughi, non vogliono la strada, non vogliono nulla, perché le loro vacanze non possono essere disturbate. È una posizione che non condivido e contro cui mi batto: si può conciliare ambiente e sviluppo, tutela del paesaggio e sensibilità sociale”. Apriti cielo. La vicenda Capalbio è ormai approdata sui tavoli della politica nazionale.
Presidente Rossi, ma quel post su Facebook…
“Non mi interessa fare la guerra al sindaco di Capalbio, non ce l’ho con lui…”.
E allora con chi ce l’ha?
“Ho letto sui giornali cose che non mi sono piaciute. Troppi no. Mi sarei aspettato da nobili ambientalisti e boiardi di Stato un sentimento di solidarietà forte che invece non c’è stato. E allora vorrei ricordare che in Toscana ci sono cittadini chi hanno messo a disposizione la propria casa per accogliere i profughi, mi sembra un segnale forte e importante”.
Ma anche il sindaco di Capalbio si è opposto all’arrivo di questi profughi.
“Sì, ma non dice che non vuole i profughi, contesta la decisione della prefettura di assegnarne 50 concentrati in pochi immobili senza consultarlo e chiede trasparenza sugli appalti”.
D’altronde in tutta Italia sono le prefetture a decidere.
“E io da tempo contesto la politica del ministro Alfano sulla collocazione dei profughi. Secondo me è sbagliato procedere con gli appalti affidando tutto alle prefetture anche se i prefetti sono pure bravi. Serve un coinvolgimento delle regioni e dei sindaci che conoscono bene i territori e le realtà in cui operano. Altrimenti succedono le cose a cui assistiamo… ”
Cioè il caso Capalbio?
“Questo e anche altri. La mancanza di informazione e di coinvolgimento delle realtà locali produce spesso reazioni negative e timori. La gente vuole trasparenza, vuole giustamente sapere chi vince gli appalti, chi c’è dietro. Sono convinto che se ci fosse una maggiore relazione con il territorio e con chi lo governa gran parte delle proteste verrebbero riassorbite. In Toscana da subito io ho preteso che ci fosse un’accoglienza diffusa”.
Nel suo post lei ha sollevato anche la questione dell’autostrada Tirrenica.
“Sì perché io credo serva una strada a quattro corsie per collegare Livorno a Roma e invece a Capalbio e in quell’area della Maremma sono nate molte resistenze “.