“Il Messaggero” rivela il prossimo confronto tra forze dell’ordine, Soprintendenza e Comune. La strada, in area archeologica vincolata, fu allargata dal Comune di Otricoli senza autorizzazione della Soprintendenza e dei proprietari interessati. Del caso si occupò anche la Procura di Terni, nel 2000, ma niente è stato risolto e i problemi sono rimasti gli stessi di allora
OTRICOLI (Terni) – L’edizione umbra de “Il Messaggero” di venerdì scorso, 19 agosto, si è occupata del transito dei mezzi pesanti sulla strada di Porto dell’Olio (detta anche di “Carpineto”). Il quotidiano rende noto che il prossimo 26 agosto si terrà una riunione a cui parteciperanno i tecnici del Comune di Otricoli, i funzionari della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, i Vigili Urbani e i Carabinieri di Otricoli.
LA STRADA ALLARGATA SENZA AUTORIZZAZIONI – Questa vicenda paradossale va avanti dal lontano 2000. Il Comune di Otricoli allargò la strada, in area archeologica vincolata, senza la necessaria autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria e dei proprietari dei terreni interessati. L’allargamento della sede stradale, ovviamente, ha favorito il transito dei mezzi pesanti.
La Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Umbria, dott.ssa Feruglio, con nota del 10 maggio 2000 (inviata al Comune di Otricoli), scriveva che:
“A seguito di sopralluogo compiuto il giorno 30/04/2000 (….) si è potuto constatare che la strada è stata sistemata senza che i lavori fossero concordati con questo Ufficio, e che il passaggio degli automezzi non è stato limitato”.
Soltanto nel 2015 il Comune fece posizionare i dissuasori, senza fissarli a terra, per provare a limitare il transito dei mezzi pesanti. Cosa che effettivamente avvenne, dato che nessun mezzo in quel periodo li ha mai spostati. Tuttavia, cambiata Amministrazione, i conduttori dei mezzi sono tornati ad infischiarsene dell’ordinanza che vieta il passaggio, provvedendo addirittura a rimuovere “di forza” le pesanti barriere.
LE INDAGINI DELLA PROCURA DI TERNI – Accertato che i lavori di allargamento della sede stradale furono eseguiti dal Comune senza l’autorizzazione della Soprintendenza, né dei privati interessati, in molti si domandano se vi siano stati dei provvedimenti giudiziari per gli amministratori comunali dell’epoca visto che la Magistratura di Terni, già nel 2000, si occupò della vicenda su sollecitazione dell’ArcheoClub che sollevò il caso.
In una relazione di servizio dell’epoca, della Polizia Provinciale, si legge infatti che:
“Il giorno 31/10/2000 l’Appuntato [OMISSIS] si recava presso il Comando Carabinieri della Stazione di Otricoli, dove constatava che effettivamente sia i Carabinieri che la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Perugia, si stanno occupando del caso e che già da tempo la pratica era in mano alla Magistratura”.
È lecito chiedersi, quindi, che fine abbia fatto quel procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica di Terni sull’allargamento abusivo della strada, visto che dopo ben 16 anni i problemi sono sempre gli stessi.
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