Scoppia la polemica ad Orvieto. Rischio sanzioni penali se l’area in cui insistono gli immobili colorati con i murales, in mancanza di apposita autorizzazione della Soprintendenza, dovesse risultare sottoposta a vincolo del Ministero dei Beni Culturali
ORVIETO – “Venite e riqualificateci”. Sembra il nuovo motto di chi governa Orvieto. Città che forse merita di più. I giardini comunali nel complesso della Fortezza dell’Albornoz sarebbero stati “decorati” con dei murales, durante il festival “Atomic Garden” che si proponeva di trasformare quei luoghi in “giardini della creatività”, soltanto però dal 12 al 14 agosto. Tuttavia pare che si sia un pò esagerato con la “creatività”, visto che le pitture in questione sono permanenti e quindi potrebbero rimanere per sempre. A quanto pare infatti, sembra che l’evento si sia trasformato in un vero e proprio intervento di riqualificazione urbanistica sul patrimonio immobiliare di Orvieto. A confermarlo è un consigliere comunale di maggioranza, Tiziano Rosati di SEL, che sul proprio profilo facebook ha confermato che:
Durante i giorni del Festival – Atomic Garden – i giardini della creatività – abbiamo dato l’opportunità ad alcuni ragazzi davvero bravi ed instacabili di dipingere e riqualificare alcune zone della nostra città lasciate al cemento e all’abbandono. Dopo due giorni di intenso lavoro sono riusciti a lasciarci questo bellissimo regalo all’interno del percorso anello della Rupe.
A sollevare la polemica, più che lecita visto che siamo ad Orvieto e non nel Bronx, è il consigliere comunale di centrodestra Stefano Olimpieri, che scrive:
Spazi pubblici imbrattati: Fortezza dell’Albornoz (giardini comunali) e scala che collega piazza Marconi all’anello intorno alla rupe.
Ormai ad Orvieto si puo’ fare tutto.
Anche questi li ha autorizzati la Giunta Germani?
Gli fa eco il giornalista orvietano Claudio Lattanzi, che commenta:
Ma davvero Orvieto è diventata una città in cui il primo che si alza può “decorare” i muri a proprio piacimento? L’incredibile episodio dei murales realizzati all’interno della fortezza costruita, a metà del 1300, dal cardinal Egidio Albornoz a piazza Cahen e lungo la passeggiata dietro piazza Marconi suscita dubbi inquietanti sul baratro in cui sta sprofondando Orvieto.
Gli autori sarebbero dei ragazzi ospiti di un festival che si è tenuto ai giardinetti della fortezza. C’è una delibera comunale che ha concesso lo spazio per questo evento. Adesso però la questione è una: queste creazioni artistiche sono state autorizzate dal Comune? In caso contrario, mi aspetterei che il sindaco sporgesse immediatamente denuncia contro gli autori dei capolavori in questione. Se invece fossero stati autorizzati, la questione non sarebbe meno grave perchè consentirebbe di capire bene che idea di città hanno in testa quelli che la governano. Ma ce l’immaginiamo una roba del genere ad Assisi? Siamo diventati tutti matti o abbiamo deciso che la città di Signorelli e Maitani diventi come una squallida borgata?