I consiglieri regionali umbri attaccano il governo: “La riforma della scuola ha prodotto solo danni. Gli insegnanti vengono trasferiti in ogni parte della penisola senza tener conto di un giusto criterio di anzianità o di territorialità”
Riceviamo e pubblichiamo la nota dei consiglieri regionali Emanuele Fiorini e Valerio Mancini (Lega Nord Umbria)
La politica distruttiva di Renzi non risparmia nessuno. Dopo aver fatto proclami senza risultati nel mondo del lavoro, nell’economia e tra i giovani ecco un’altra vittima sacrificale: la scuola. “A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico è necessario che il Consiglio Regionale umbro esamini ed approvi all’unanimità le mozioni presentate dalla Lega Nord sulla “Buona scuola” affinchè la Giunta intervenga con urgenza chiedendo chiarimenti al Ministro della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini, poiché non possiamo cominciare l’anno scolastico con instabilità, incertezza e malcontento” .
A dichiararlo i consiglieri regionali Valerio Mancini e Emanuele Fiorini (Lega Nord) che continuano: “In questi giorni siamo stati raggiunti da numerose richieste di intervento da parte di dirigenti scolastici umbri e abbiamo ascoltato le giustificate titubanze di tanti genitori, ciò che se ne evince sono le insormontabili lacune che questa riforma ha apportato al mondo della scuola. Insegnanti che vengono trasferiti in ogni parte della penisola senza tener conto di un giusto criterio di anzianità o di territorialità, precari che non avranno mai una cattedra, ma che saranno impiegati per supplenze o progettualità, docenti che vengono inviati alle scuole senza tener conto delle proprie deleghe così che, può accadere come a Città di Castello, che arrivano due professori per una stessa disciplina e nessuno per altre; uno svuotamento di graduatorie senza logica utile solo alla politica dell’apparire tipica di Renzi e del Pd.
Con questa riforma – spiegano i due leghisti – si è gettato ancor più nel caos il mondo della scuola quando ad esempio impiegando maggiori risorse economiche per questa giusta causa, si poteva ridurre il numero massimo degli alunni in ogni classe, fare più sezioni e conseguentemente aumentare i posti di lavoro. Analoga e triste situazione anche per gli insegnanti di sostegno le cui assunzioni con questa riforma sono state 25mila su 87mila nonostante l’ultimo censimento del Miur conta 44mila cattedre scoperte. Ci chiediamo – concludono i due leghisti – dove sono finiti i parlamentari umbri del Pd cha hanno sostenuto questa pseudo riforma, ma soprattutto ci domandiamo dov’è l’azione dei sindacati e in primis della Cgil per anni in piazza contro i governi di Centro Destra e adesso si limitano a flebili comunicati stampa nel sito ufficiale, forse non hanno avuto il tempo di recarsi presso i plessi scolastici e ascoltare i dirigenti e gli insegnanti?Ormai l’azione amministrativa del Governo Renzi non ha più alcuna collocazione politica se non quella dell’inefficienza dei proclami senza risultati”.