Inutili i soccorsi. Il corpo ritrovato dopo oltre un ora dal decesso. Una struttura pericolosa alla portata di tutti e adesso è caccia ai responsabili
SANTA MARINELLA – Sgomento e incredulità in città appena la notizia si è diffusa. Luciano Mancin è stato trovato privo di vita sulla pista rossa di tartan di una vecchia struttura sportiva di Santa Marinella abbandonata dall’amministrazione ma che veniva utilizzata da molti per allenarsi.
Martedì mattina, l’uomo, grande appassionato di atletica, come era solito fare, si è introdotto nella struttura abbandonata per svolgere gli allenamenti quotidiani.
Luiciano Mancin era molto conosciuto in zona ma anche nel viterbese dove partecipava, con la squadra di atletica amatoriale di Santa Marinella, a moltissime gare.
Era solo in quel momento ma, come ci dicono, come sempre. Durante la corsa, probabilmente colto da infarto si è accasciato al suolo. Non ha avuto la forza di raggiungere il telefono cellulare e chiedere aiuto. Lo hanno trovato a terra ormai privo di vita. Inutili tutti i tentativi di soccorso e l’intervento dell’eliambulanza.
Probabilmente, dopo l’autorizzazione del magistrato, il corpo è stato rimosso ma adesso in molti si interrogano su come sia stato possibile potesse accadere un fatto così grave.
In questa struttura, fino al 2013, giocava le partite di campionato la locale squadra di calcio. L’Amministrazione comunale ha pubblicato un bando per la ristrutturazione dell’impianto e la gara è stata vinta da una società che ha poi dato il sub appalto ad una ditta di Civitavecchia, “Il Rubinetto” srl.
In attesa dei lavori la struttura è stata lasciata al degrado e alla mercé dei ladri. E’ stata rubata, ci dicono, l’intera copertura delle tribune.
Nell’estate del 2015 un’associazione locale aveva organizzato un evento dove si sono esibiti trattoristi e motociclisti infierendo al manto erboso un colpo mortale.
Di questa estate le polemiche tra il titolare della ditta Claudio Fonti e il sindaco Bacheca che, proprio alla fine dell’estate annunciava: “L’impianto sarà pronto a gennaio”.
Chi è il responsabile della sicurezza di un impianto dove si stanno svolgendo dei lavori ancora non terminati?
Come mai non era chiuso in modo adeguato da impedire a chiunque non addetto ai lavori la possibilità di introdursi all’interno della struttura?
La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un fascicolo e solo grazie ad una attività investigativa seria si risalirà alle responsabilità di chi doveva vigilare su quella struttura e non l’ha fatto.
Se Luciano Mancin non avesse avuto la possibilità di accedere all’impianto si sarebbe dovuto allenare altrove e magari qualcuno, soccorrendolo subito, avrebbe potuto salvargli la vita.
Incredibile il silenzio sulla vicenda da parte dell’amministrazione Bacheca.
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