In vista del Consiglio Comunale sul termalismo viterbese che si terrà domani vogliamo rinfrescare la memoria al nostro sindaco Michelini quando nel lontano aprile 2013, guarda caso poco prima delle elezioni, fece questa affermazione:
“Ieri ho passato un’altra domenica in giro per Viterbo. Questa volta sono stato in visita alle terme naturali, patrimonio cittadino inestimabile.
La prima tappa è stata alla sorgente delle Zitelle. Lì c’è un fiume d’acqua termale che scorre e se ne va per conto suo disperdendosi per la campagna circostante. Si tratta di acqua data in concessione a una società privata e che non viene sfruttata.
Un enorme spreco di acqua termale che invece potrebbe e dovrebbe essere utilizzata, soprattutto considerando la carenza lamentata dalle strutture private e quella evidente nelle vasche pubbliche.
Poi ho raggiunto le Piscine Carletti. C’erano tantissime persone, tante auto e tanti camper. Balza agli occhi la totale inesistenza di servizi, a partire dai bagni e dagli spogliatoi fino ad arrivare ai punti di ristoro. Chi viene è costretto a mettere il costume in macchina, con evidente disagio e imbarazzo. E’ una situazione deprimente in un contesto che invece potrebbe vivere della sua unicità se potenziato e valorizzato con le modalità che merita.
Ultima tappa il Bullicame, alla nuova piscina naturale. Anche lì tante persone, ma neanche l’ombra di un servizio. Solo un bagno chimico, di quelli da cantiere edilizio. Un posto prezioso per le sue caratteristiche naturali circondato dal degrado. Un paradiso naturale con affaccio su una vista tanto inaspettata quanto impattante: pezzi di hangar arrugginiti e vecchi resti di elicotteri.
Oltre ai servizi, indispensabili per un’area così ampiamente utilizzata, bisogna pensare a una sorta di barriera naturale, totalmente verde, che possa separare la zona termale da quella militare, per isolare e proteggere la natura dal degrado circostante. Serve ripensare l’intera zona e renderla fruibile con il sistema meno impattante possibile.
Viterbo non può permettersi di lasciare inutilizzate le sue risorse naturali. È inaccettabile che le terme versino in un tale stato di abbandono.”
Leonardo Michelini
Sono passati ben tre anni, i cittadini gli anno dato fiducia, ma per le terme cosa è stato fatto?
Lo spreco di acqua? a quanto pare è rimasto.
Tantissime persone che si cambiano il costume in macchina? a quanto pare è rimasto l’imbarazzo.
Bagno chimico da cantiere edilizio e hangar arruginiti? a quanto pare non è cambiato nulla se non in peggio.
Bene vogliamo ricordare al nostro sindaco ciò che ha detto tre anni fa:
È inaccettabile che le terme versino in un tale stato di abbandono.
La città di Viterbo ha un immenso patrimonio culturale non sfruttato; o meglio, sfruttato da pochi: le acque termali.
Il Comune di Montecatini, con soli 16 litri di acqua al secondo, riesce a far funzionare un grande centro termale; con conseguente benessere economico per tutto il paese. Come mai a Viterbo, il cui bacino termale fornisce 80 litri al secondo, sufficiente quindi per 5 stabilimenti termali, non riesce a decollare nel settore termalistico?
Fare di Viterbo una città termale porterebbe benifici anche al turismo cittadino. Ma i viterbesi lo sanno? Dove sono i discendenti di quel popolo fiero che nel 1270 chiuse a chiave i cardinali all’interno del palazzo papale, dando origine al termine “conclave” (dal latino cum clave, cioè “chiuso” con la chiave)?
Martedì mattina vorremmo vedervi in tanti in Consiglio Comunale. Le terme e il termalismo sono un bene di tutti.