Il consigliere regionale del M5S, Andrea Liberati, evidenzia che durante i lavori sono emerse importanti testimonianze archeologiche, pavimenti mosaicati e murature romane. “Tuttavia – afferma Liberati – il Comune di Gubbio, nel silenzio della Soprintendenza, avrebbe proceduto a rimuovere tutto, procedendo a tagli e demolizioni”
GUBBIO (PERUGIA) – “A Gubbio, in via Perugina, nel corso di lavori destinati alla posa di alcuni sottoservizi stradali, sono emerse importanti testimonianze archeologiche, tra cui pavimenti mosaicati, di rara attestazione in Umbria. Inoltre sono state osservate murature appartenenti a quartieri residenziali del municipio romano”. Lo comunica il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, rimarcando che “pochi sanno quanto sta accadendo, perché di tutto questo splendore non c’è traccia sui media, né alcuno ha finora ritenuto di rendere noto ai cittadini eugubini l’ulteriore arricchimento culturale che non solo la città, ma l’Italia medesima potranno pubblicamente vantare grazie a tali scoperte”.
Liberati evidenzia che “nel silenzio della Soprintendenza, cui abbiamo richiesto alcuni documenti, il Comune di Gubbio avrebbe scelto di rimuovere il tutto, procedendo a tagli, demolizioni e decontestualizzazioni. Tali importanti e antiche vestigia infatti devono far spazio a un collettore fognario che è, sì, necessario, ma per realizzare il quale, dopo anni e anni di attesa, oggi occorrono soluzioni tecniche non dozzinali, adatte a preservare un complesso di rovine particolarmente significativo. Altrettanto cruciale sarebbe stato effettuare numerosi saggi archeologici anche prima e non soltanto dopo la progettazione, considerando l’estrema sensibilità del sito e, soprattutto, il fatto che siamo nella zona centrale della Gubbio romana e preromana. Occorre quindi tutelare responsabilmente per l’oggi, sapendo che dobbiamo rendere ai posteri il testimone di bellezza ricevuto in eredità”.
Andrea Liberati conclude ricordando che “la nostra gloriosa Costituzione, all’articolo 9, recita che la Repubblica, nelle sue diverse componenti, ‘Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione’. Non è dunque una battaglia di parte o del Movimento 5 Stelle, ma qualcosa che interessa il bene comune: è la normativa suprema stessa a imporre la massima capacità di custodia di valori che rappresentano la grandezza della nostra storia e della nostra cultura”.
(Acs)