“Positivo l’accordo sulla sanità sancito ieri tra da Regione Lazio da una parte, confederazioni, sindacati dei pensionati e del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil dall’altra. Gli impegni assunti dalla Regione in vista dell’uscita dal commissariamento sono importanti: il primo risultato positivo è l’eliminazione dei ticket regionali dal 1° gennaio 2017. Ma le misure che occorrono, per non vanificarne i benefici, sono sull’abbattimento delle liste d’attesa, intervenendo anche sull’intramoenia. Altri interventi urgenti per i cittadini laziali sono sull’Irpef regionale, oggi la più alta d’Italia”. Così Miranda Perinelli, segretaria dello Spi-Cgil di Civitavecchia-Roma Nord-Viterbo, commenta l’intesa raggiunta ieri al termine dell’incontro in Regione.
Il ticket regionale, che era stato introdotto nel 2008 quando il disavanzo sanitario era superiore a 1,6 miliardi, riguardava tre prestazioni: risonanze e Tac (15 euro); specialistica ambulatoriale (4 euro) e fisiokinesiterapia (5 euro). Prestazioni il cui costo, dal 1° gennaio, non si dovrà più sommare al ticket nazionale della prestazione specialistica (36,10 euro) e alla quota fissa (10 euro): il risparmio per i cittadini laziali sarà di circa 20 milioni di euro.
Nell’accordo si annuncia anche l’apertura di tavoli di confronto per la realizzazione dei programmi operativi 2016-2018. Tra i temi ci sono quelli che sono stati indicati prioritari dal comitato direttivo sulla sanità della Cgil e dalla successiva assemblea regionale tematica: liste d’ attesa, intramoenia, case della salute.
“Gli impegni assunti dalla Regione Lazio per i confronti che ci saranno nei prossimi mesi e a cui parteciperemo – aggiunge Perinelli – vanno collocati all’interno del percorso di mobilitazione e di attuazione della vertenza sanità, che come Cgil siamo impegnati ad attuare, per rilanciare il servizio sanitario pubblico e universale, a partire dalla nostra regione”.