Il ministro presenzierà alla posa della prima pietra del cantiere RCT. Per Di Majo da risolvere subito la grana del segretario generale. Monti, intanto, vagabonda per l’Italia tra un convegno e l’altro nella speranza di avere qualche incarico
CIVITAVECCHIA – Nel corso della giornata di oggi, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio dovrebbe firmare e notificare a Molo Vespucci, il decreto di nomina del nuovo presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta all’attuale commissario, ammiraglio Ilarione Dell’Anna, che dovrà lasciare il posto all’avvocato Francesco Maria Di Majo entro giovedì prossimo.
Per questa data, infatti, è prevista la posa della prima pietra del nuovo terminal croceristico di Civitavecchia. A presenziare all’inaugurazione del cantiere della Rct, Roma Cruise Terminal, sarà proprio il ministro ai Trasporti ed alle Infrastrutture Graziano Delrio, che sfrutterà l’occasione, anche per presentare il nuovo presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centrale.
Ad annunciare l’avvio dei lavori era stato il mese scorso il direttore generale della Rct John Portelli.
L’opera, dal costo di 20 milioni di euro, dovrebbe essere completata entro due anni.
Su questo argomento ritorneremo nei prossimi giorni per parlare delle fortunate ditte locali che si sono aggiudicate i subappalti.
Fin qui tutto normale, se non che, gli strascichi lasciati dall’ex presidente ed ex commissario Pasqualino Monti, ancora si fanno sentire e continuano a condizionare la normale attività amministrativa dell’ente.
La prima grossa anomalia è il segretario generale, Maurizio Ievolella.
Questi ha finito il proprio mandato, di fatto è in quiescenza, ma continua a coprire, in tutti i sensi, un incarico determinante, quello da segretario generale, che rischia di rendere nulli tutti gli atti da lui compiuti in queste ultime settimane.
Paragonando la catastrofe giudiziaria amministrativa che ha travolto l’Autorità Portuale di Civitavecchia con quanto avvenuto a La Spezia fa riflettere e discutere tutto il mondo dello shipping ma non solo.
A La Spezia, la giustizia ha fatto piazza pulita dei “guastatori” degli appalti pubblici e delle decisione che hanno favorito gli amici degli amici. Lo scandalo ha portato l’ex presidente dell’Authority ligure Forcieri prima a dimettersi e poi, proprio per evitare una longa manus, i magistrati hanno deciso misure più forti e lo hanno interdetto da tutti, ribadiamo, TUTTI, gli uffici pubblici almeno fino a quando non sarà stata fatta chiarezza sul ruolo da lui avuto in quelle vicende oggetto di indagini.
Pasqualino Monti, invece, non solo non si è dimesso, non solo è stato graziato ripetutamente da chi lo doveva perseguire in modo più concreto a livello penale, ma continua a ricoprire in modo illegittimo il ruolo di presidente di Assoporti, presenziando, con una faccia tosta ineguagliabile, a tutti i convegni che trattano argomenti legati alla portualità come se fosse un vero esperto (e questo lascia basiti visti i disastri da lui compiuti).
Ad esempio, in queste ore a Genova si sta svolgendo un incontro, interamente dedicato alla nuova portualità italiana e alla legge di riforma. Parliamo della terza edizione del Forum “Shipping & Intermodal Transport”, dove la sua presenza, a nostro avviso, più che un valore aggiunto da portare ai lavori è da considerare un momento di concreto imbarazzo.
Spera con questo, il Monti, di riciclarsi da qualche parte per non rimare isolato per sempre da questo mondo che tanto gli ha dato, soprattutto dal punto di vista del benessere personale.
Poi ci sono i suoi amici che, avendo sentito puzza di cacciata per Monti ovunque, stanno cercando di trovare qualcuno che possa farli galleggiare ancora per qualche tempo.
Tant’è vero che, voci sempre più insistenti, parlano di oscure manovre messe in atto da una serie di personaggi “trombati” dall’esclusione di Monti, che stanno cercando di far inserire al posto di Ievolella (ormai ricco pensionato e con la prole sistemata) qualche loro sodale.
Nel giro dei chiacchieroni da bar, qualcuno molto vicino a Sel (il partito dei comunisti duri e puri), si è fatto scappare il nome di Luigi Nieri, ex consigliere e assessore regionale, finito nel tritacarne di Mafia Capitale quando era il vice del sindaco di Roma Ignazio Marino, costretto a dimettersi dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni telefoniche, quale degno erede del grande lavoro svolto da Ievolella in questi ultimi tre anni.
Riteniamo la cosa davvero una chiacchiera da bar e nulla più. Nel caso contrario sarebbe davvero il colmo.
Siamo convinti, anzi certi, che il neo presidente sia ben al corrente delle dinamiche civitavecchiesi e non escludiamo che si comporti come di norma fanno tutti i nuovi leader carismatici; cioè promuova un concreto turnover tra i dirigenti come atto di discontinuità con il passato, perché molti di questi dirigenti, sono troppo compromessi ed esposti con il vecchio presidente con il quale intrattengono, tutt’oggi, immotivati rapporti confidenziali.