MONTALTO DI CASTRO – Quarto giorno senza il cuoco. A Villa Ilvana ormai si va avanti a oltranza, la tensione è alle stelle, i parenti dei degenti denunciano la carenza dei servizi legati alla situazione economica tra la Fondazione Omnia Onlus e la Cooperativa Sani Assistance.
Si tratterebbe di migliaia di euro che pendono sulla tranquillità dei 26 degenti della casa di riposo, che malgrado i disagi il personale della cooperativa sta cercando di tenere in equilibrio le attività degli anziani: dalla somministrazione dei farmaci alla corretta alimentazione. Gli animi si sono scaldati a tal punto che sono stati affissi degli striscioni all’ingresso della struttura: “Fondazione vergogna Omnia” e “Liberiamo Villa Ilvana. De Angelis vattene”. E’ al presidente della fondazione Omnia che i parenti puntano il dito: “per la non corretta gestione della struttura e i mancati pagamenti alla cooperativa che gestisce il personale sanitario”.
“Il problema che stiamo riscontrando in questo momento – dicono i parenti dei degenti – è la mancanza di un cuoco per cui tutti i pazienti all’interno di Villa Ilvana si trovano senza cena. Il primo giorno abbiamo ovviato il problema facendo venire dei cibi precotti dall’esterno, ma c’è stata una improvvisa dissenteria e alcuni anziani sono stati addirittura ricoverati in ospedale. Sarebbe necessario ripristinare immediatamente il cuoco per riportare alla corretta funzione del servizio mensa”. In questi giorni la Fondazione Omnia sta provvedendo a portare i pasti ma i familiari e il presidente della cooperativa Sani Assistance, Alessandro Leone, non hanno accettato il ritiro in quanto “la procedura di consegna non rispetta i requisiti igienico-sanitari”.
Dopo i controlli di giovedì da parte dei Nas, dei carabinieri, della Asl e della polizia locale, sabato sera a varcare i cancelli della casa di riposo anche la Guardia di finanza che ha eseguito gli accertamenti sulla somministrazione dei pasti. I pasti al momento sono distribuiti dal Comune di Montalto, e domenica sera a Villa Ilvana sono giunti il sindaco Sergio Caci e il vicesindaco Luca Benni che hanno assicurato i familiari dei degenti. “Una vicenda incresciosa – ha detto il primo cittadino -. Al momento stiamo garantendo il vitto, la sicurezza e anche quella sanitaria agli ospiti di Villa Ilvana. Lunedì mattina ci sarà un incontro con i nostri avvocati per quanto riguarda la gestione del servizio, rovinato dalla malagestione della fondazione Omnia. È ora di cambiare registro, faremo in modo che questa fondazione termini questo rapporto il prima possibile”.
Dal canto suo il presidente della Fondazione Omnia Paolo De Angelis dichiara che: “Da aprile 2016, mi sono trovato in difficoltà per la prima volta a causa del fatto che alcune famiglie non hanno pagato le rette mensili. La struttura purtroppo ospita solo 26 pazienti e alle famiglie morose ho chiesto di portare via i pazienti, dal momento che non sono soddisfatte del servizio, perché non pagare per ottenere un servizio migliore non crea un rapporto virtuoso tra chi usufruisce e chi deve garantire la prestazione. Sono dispiaciuto nel vedere che gli autoctoni cercano di mettere in cattiva luce la Fondazione, mentre chi viene da fuori generalmente è soddisfatto. Per quanto riguarda i miei problemi con il comune, voglio dire che parte dell’immobile non è fruibile a causa di lavori strutturali mai eseguiti e che spetterebbe all’amministrazione portare avanti. Tutto considerato, nonostante gli introiti siano scarsi a causa del numero esiguo di ospiti, il servizio offerto è soddisfacente. Il problema economico non è da sottovalutare ed è di difficile soluzione. Ho cercato di delegare alla cooperativa il credito che ho nei confronti delle famiglie, sperando di sistemare la situazione, perché senza incassi la struttura non può andare avanti”.