“A mano a mano” di Rino Gaetano come sottofondo e il solito “Din Don” a farla da padrone per i festeggiamenti di fine gara. A farla da padrone proprio come il Città di Orte che nella decima giornata di campionato batte il Burano e, approfittando anche del rinvio della gara del Gadtch, si prende la vetta solitaria della classifica. Una prova di forza notevole quella del quintetto biancorosso che nella bolgia del “PalaTevere” si esalta trovando l’ennesima prestazione convincente e autoritaria. Una vittoria corale, fortemente voluta e conquistata grazie ad gruppo coeso e granitico che nelle difficoltà, vedi espulsione di Fernandes, riesce ad esaltarsi ancora di più. LA PARTITA– Gara sempre sotto il controllo
di Russo e compagni che fin dalle prime battute hanno conquistato il predominio territoriale chiudendo nella propria metà campo gli ospiti. Burano che dal canto suo ha fatto comunque la sua buona partita cercando di sfruttare al massimo le proprie caratteristiche ovvero: intercetto e rapida ripartenza. Una squadra, quella perugina, che sicuramente saprà farsi valere per tutto il campionato ma che in questa gara ha dovuto cedere alla forza e determinazione della capolista. L’equilibrio del match si rompe quasi subito con “il prestigiatore” Fernandes che, dopo appena cinque minuti, regala una super giocata con finta, tunnel e tiro in porta deviato in rete dall’accorrente Serilli per il primo vantaggio locale. 1-0 che scalda l’ambiente e Fernandes che dal 10′ al 12′ mette per tre volte a dura prova i riflessi dell’estremo difensore perugino. Al 16′ un po’ a sorpresa arrivava però il pari del Burano grazie ad un calcio di punizione. Il pari non colpiva particolarmente gli ortani che abbassavano la testa e tornavano a giocare. Così al 20′ arrivava il nuovo vantaggio con Serilli bravo prima a servire Labonia (ottimo a sua volta nel prendere posizione e difendere la sfera) e poi ad andare a ricevere lo scarico in area di rigore. Vantaggio che durava però poco perché il Burano alzava un po’ la pressione e al 25′ capitan Radicchi, ben appostato sul secondo palo, trovava il punto del 2-2. L’Orte incassava il colpo senza barcollare e dopo appena 180″ tornava avanti grazie a Labonia che si conquistava e realizzava un tiro dal dischetto. Prima dell’intervallo arrivava poi il capolavoro balistico di Filippo Bonelli che, su schema d’angolo, al volo di sinistro andava a togliere la ragnatela (e pure il ragno) dall’incrocio dei pali della porta umbra per il 4-2 con cui le due compagini andavano al riposo. La ripresa si apriva con il rosso per doppia ammonizione a Fernandes. Nonostante l’inferiorità numerica i padroni di casa tenevano botta e appena tornati in parità di uomini, trovavano il 5-2 grazie ad una pregevole ed insistita azione personale di Labonia. Il gol era una mazzata per il Burano che da lì alla fine provava, senza troppo successo, ad impensierire i biancorossi che controllavano bene sfiorando anche più volte la sesta rete. SPOGLIATOI – Volti soddisfatti e sorridenti nello stanzone biancorosso. Queste le parole di Filippo Bonelli, uno dei protagonisti della contesa. “Una vittoria fortemente voluta e merita al cospetto di un avversario temibile e molto competitivo come il Burano che fino a sabato divideva con noi la prima posizione. Una partita che avevamo preparato nei minimi dettagli con il mister Giovannini che è anche bravissimo a caricarci e a tenerci sempre sul pezzo. Voglio spendere una parola però anche per il nostro preparatore atletico Paolo Tanilli che oltre ad averci aiutato a mettere benzina nelle gambe, riesce sempre nel pre-partita ad accendere il fuoco che è dentro di noi e a farci scendere in campo con la giusta cattiveria agonistica. Siamo una squadra per buona parte nuova, costruita grazie all’infinita passione del Ds Fabrizi, del di Sciarrini e del capitano Francesco Menichetti. Siamo partiti per divertirci e lo stiamo facendo alla grande sia negli allenamenti che nelle partite ufficiali. Non abbiamo ambizioni particolari, giochiamo gara per gara consapevoli delle nostre forze e qualità, con rispetto dell’avversario, qualunque esso sia, ma senza nessuna paura. Un gruppo come il nostro non può temere nessuno e non può porsi limiti quindi: Avanti Città…il bello arriva ora”.