TERNI – L’Operazione Spada è destinata a riservare sorprese. E “Il Messaggero” continua a sfornare scoop piccanti. L’inchiesta è incentrata sulla gestione e l’assegnazione di appalti pubblici con accuse di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. Servizi pubblici spesso affidati e prorogati alle stesse cooperative.
IL VERDE PUBBLICO E IL «BISCOTTO» – Secondo quanto riporta la sezione Umbria del “Messaggero” , dalle intercettazioni è spuntato una specie di “patto del biscotto” tra i partecipanti alle gare d’appalto indette dal Comune di Terni e dalla municipalizzata ASM. A parlare sono i presidenti di due cooperative cittadine. Oggetto della telefonata è l’appalto per l’affidamento dei servizi per la manutenzione del verde pubblico: tre lotti per un totale di oltre 450 mila euro. I due discutono di una gara che hanno vinto con l’ASM e uno spiega che «sono due volte che non partecipa alle gare per la storia della paghe a tale coso (non specificato) e lo rassicura dicendogli che con le gare vinte fanno il subappalto».
«Anche perché mo – dice un presidente all’altro – è scappato fori che ci sta…sto biscotto che lo dovemo divide in sette o otto».
AGGIRARE GLI APPALTI PER I CIMITERI– Sempre “Il Messaggero – Umbria” rende noti quelli che sarebbero i «trucchi» per aggirare le normative sugli appalti ed evitare l’espletamento di gare ad evidenza pubblica. Qui si parla di servizi cimiteriali: tumulazione, estumulazione, inumazione e pulizia nei sedici cimiteri di Terni, gestiti da due cooperative. «La prima assegnazione del servizio – dicono gli investigatori – sarebbe scaduta alla fine del 2013. Tuttavia l’affidamento veniva prorogato con numerose determine dirigenziali». Proroghe di 5 mesi per 107 mila euro più IVA, poi un’altra, fino ad una gara con procedura aperta, per 18 mesi, con un importo di oltre 450 mila euro. Tuttavia – e qui gli inquirenti sottolineano l’anomalia – sembrerebbe che una cooperativa sia riuscita, con un semplice reclamo, ad indurre il Comune di Terni ad annullare in autotutela la procedura di gara, con un tempismo del dirigente comunale che gli investigatori definiscono «sospetto ed illogico». In effetti, di solito, è assai complicato far desistere una pubblica amministrazione dall’adottare un provvedimento: motivo per cui i privati sono spesso costretti a ricorrere ai Tribunali Amministrativi Regionali per annullare le decisioni assunte dalle P.A.
Fatto sta che i servizi continuano ad essere gestiti dalle stesse cooperative e, per la manutenzione dei cimiteri e del verde, la Questura evidenzia che «la prima aggiudicazione è stata concessa dal 2009 e successivamente è stata oggetto di numerose proroghe tramite il cottimo fiduciario (…) si potrebbe ragionevolmente ipotizzare – scrive la Squadra Mobile – che il servizio sia stato oggetto di un illecito frazionamento e quindi sottratto all’espletamento di una regolare gara ad evidenza pubblica».