Intervista all’avvocato Marco Bertoli che difende l’intermediario della LP Suisse: “Il mio assistito è pentito e sta collaborando”. Intanto esce di scena Sabrina Princigalli
LUGANO – Ha chiesto e ottenuto, tramite il suo legale Marco Bertoli e con l’accordo del magistrato Andrea Minesso, l’espiazione anticipata della pena Danilo Larini, intermediario residente a Morcote arrestato nel novembre 2015. Espiazione anticipata che gli agevola i rapporti con la famiglia e i suoi due figli. L’operatore finanziario è accusato di malversazioni per decine di milioni di franchi. Il buco alla Lp Suisse Capital, di cui Larini era il Ceo, avrebbe colpito soprattutto la Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia.
Stando all’accusa, il 43enne avrebbe sottratto denaro a vari clienti, compresa la Fondazione Cariciv che si è ritrovata con un buco in cassa di almeno 19 milioni di euro e li avrebbe usati in parte per scopi personali e in parte per coprire perdite subite con investimenti precedenti andati male.
Ricordiamo inoltre che, su mandato di cattura internazionale spiccato dal Ministero pubblico, è finito in manette in Bulgaria anche Edoardo Cignoli, che aveva il ruolo di business consulting della LP Suisse Capital – private banking di Larini.
E’ uscita di scena invece Sabrina Princigalli che, nonostante la brutta avventura, sembrerebbe aver deciso di non iniziare un’azione legale contro Larini.
La professionista italo svizzera è riuscita a dimostrare la propria estraneità ai fatti contestategli ma che Larini aveva sfruttato con grande abilità.
La donna aveva una collaborazione con la società LP Suisse Capital SA di Lugano iniziata nel 2007. Con regolare mandato di collaborazione sottoscritto dalla sua società, con mansione definita: responsabile marketing e comunicazione.
Ad inizio del 2013 la Princigalli richiese a Danilo Larini un adattamento dell’importo relativo alla collaborazione mensile. Detto aumento non avvenne in forma monetaria ma bensì con una proposta di inserimento della sua persona nel board della società LP Group Enterprises Ltd di Londra, con riconoscimento di gettone annuo. Mansione definita: vice presidente comunicazione.
In data 12 aprile 2013 Larini richiese al suo contatto, Luca Doimi, di predisporre i documenti per il suo inserimento nel board.
L’8 gennaio 2015 la Princigalli richiese l’uscita immediata dalla società (LP Suisse), questo a causa dei continui problemi di pagamento riscontrati nei confronti della sua società.
Nei mesi successi la Princigalli procede ad una serie di solleciti di pagamento per fatture scadute, sia alla società LPSuisse Capital SA sia alla società Cerberus AG con relativa emissione di un precetto esecutivo per quest’ultima.
Proprio in quei giorni scopre che Larini aveva aperto una società a Londra con il suo nome falsificandone le firma (leggi qui)
Il pubblico ministero, effettuati riscontri di date e documenti, ha ritenuto la Princigalli vittima del Larini e prosciolta da ogni accusa.
Avvocato Bertoli, ci può spiegare il perché di questa richiesta di espiazione anticipata della pena richiesta per il suo assistito Danilo Larini: “Il mio assistito ha confessato tutti i reati a lui contestati dal procuratore ed ha collaborato e sta collaborando su quelli che saranno poi i successivi “eventi” processuali”.
Ci può spiegare sinteticamente cosa significa espiazione anticipata della pena?
Se una persona prevenuta ha ragionevoli motivi di prevedere che sarà condannata ad una pena o una misura di lunga durata, ha la possibilità di eseguire questa pena in forma anticipata. Deve farne la domanda; se la richiesta è accettata, la persona viene trasferita in uno stabilimento d’esecuzione ed inizia a scontare la pena detentiva in modo anticipato.
La persona prevenuta che entra in uno stabilimento di esecuzione delle pene o delle misure in modo anticipato, è assoggettata al regime dell’esecuzione già in fase istruttoria. Tuttavia, il procedimento di istruzione deve essere ad uno stato avanzato e le istanze probatorie devono essere garantite.
L’entrata anticipata in uno stabilimento privativo di libertà è peraltro di interesse pubblico, poiché lo sforzo di risocializzazione è una delle priorità del regime di esecuzione”.
Cosa può dirci della situazione legata alla truffa della Fondazione Cariciv?
“Niente di più di quanto già sapete. La Fondazione è una delle tante situazioni finite nel giro di Larini che, ovviamente, non ha giocato questa partita da solo. Alcune persone di Civitavecchia credo siano già state ascoltate e altre lo saranno prossimamente”.
Del procedimento in Italia cosa conosce?
“Al momento noi non siamo a conoscenza dei contenuti dell’inchiesta italiana. E’ ovvio che quando si mette in piedi una truffa così grande qualcuno che abbia retto il gioco deve esserci stato sicuramente. Credo che sarà proprio quello che gli inquirenti italiani staranno cercando. Noi siamo qui e a totale disposizione”.
Se le cose stanno così cosa aspetta la Procura di Civitavecchia a fare chiarezza su questa vicenda dai mille lati oscuri?
Aspettiamo.