TARQUINIA – Lo slogan di Anas “L’Italia si fa strada” sembra non abbia avuto successo nella Tuscia. Nella vallata del Mignone, al momento, niente asfalto. E’ arrivato il parere negativo della commissione tecnica del ministero dell’ambiente sul tanto discusso tracciato verde, per il completamento della Orte-Civitavecchia. Il progetto prevedeva di realizzare l’ultima tratta stradale di circa 18 chilometri, che da Monte Romano avrebbe collegato la nuova autostrada Tirrenica.
Un’opera che, se compiuta, prevedeva la realizzazione di nove viadotti, una galleria e due svincoli in una delle aree più incontaminate e ricche di bellezza d’Italia, perlopiù tutelata da una direttiva europea e censita come sito di interesse comunitario.
Comitati e associazioni ambientaliste esultano: “Il ministero ha dato ragione ai cittadini – dichiara Marzia Marzoli, presidente Italia Nostra della sezione Etruria di Tarquinia, Montalto di Castro e Canino -. Si stava per realizzare uno scempio che avrebbe deturpato uno dei pochi ambienti naturali rimasti”.
Cittadini di Tarquinia, comitati locali e associazioni ambientalistiche nazionali hanno fin da subito cercato di contrastare tale opera, producendo e segnalando formalmente, nelle osservazioni consentite dalla normativa, un grosso numero di criticità al progetto di Anas, che sono state peraltro in gran parte recepite dalla stessa commissione VIA del ministero dell’ambiente che le ha sottoposte, come problematiche da risolvere, allo stesso ente nazionale per le strade. Così come hanno fatto i tecnici valutatori della Regione Lazio, relativamente agli aspetti della valutazione d’incidenza sul progetto preliminare. Ora l’iter prevede che del tracciato finale della superstrada se ne occupi il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che deciderà se portare avanti il progetto oppure no.