“Giustificano le violenze contro gli italiani, infangando la memoria e le sofferenze dei nostri connazionali e oltraggiando una solennità nazionale, il ‘Giorno del Ricordo’, garantita dalla legge. Ci auguriamo – dice Piergiorgio Bonomi di Casapound Terni – che l’opposizione al Comune di Orvieto faccia qualcosa per impedire questo vergognoso teatrino”
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Casapound Italia – Il Comune di Orvieto, con tanto di patrocinio e presenza del vicesindaco, sponsorizza una intera conferenza contro gli Italiani che nega le foibe, giustifica le violenze contro gli Italiani invitando tra i relatori una negazionista di professione come Alessandra Kersevan ed esalta il ruolo delle brigate jugoslave in Umbria.
“Ancora una volta in Umbria c’è chi vuole dividere, seminare odio, infangare la memoria e le sofferenze degli Italiani oltraggiando una solennità nazionale legalmente garantita manipolando la storia. Auspico che in Comune anche l’opposizione faccia qualcosa per impedire questo vergognoso teatrino”.
Così sottolinea in una nota Piergiorgio Bonomi, responsabile provinciale di CasaPound Italia, che rammenta anche il testo della norma istitutiva del “Giorno del Ricordo” che avrà luogo tra soli due giorni:
« 1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
2. Nella giornata […] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono,inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero».