VITERBO – Gruppo Ro.Ri, scattano i licenziamenti. “E questa volta è tutta colpa di un sindacato, l’Usb, che a ottobre si è rifiutata di firmare la cassa integrazione proposta dalla proprietà”. Durissima presa di posizione da parte di Antonella Ambrosini, segretaria della Fp-Cgil che rende noto l’arrivo delle prime lettere ai danni di cinque dipendenti del Cra di Nepi. Ma altre sono attese: l’annuncio da parte dellì’amministratore Fabio Angelucci parlava di 18 licenziamenti, 12 nella casa di cura di Nepi e 6 alla Nuova Santa Teresa.
Al momento l’avviso è stato notificato a due fisioterapisti, altrettanti Oss (operatori sociosanitari) e a un portiere. “Il 18 settembre del 2015 come Cgil, Cisl e Uil firmammo – racconta Ambrosini – l’accordo sui contratti di solidarietà che permisero di salvare 34 posti di lavoro alla Nuova Santa Teresa e alla Casa di cura di Nepi, evitando i licenziamenti.
Solidarietà poi sospesa il 22 settembre.
L’Usb non firmò quella misura né la successiva cassa integrazione che avrebbe consentito di salvare di nuovo tutti i dipendenti. Ecco il risultato: lavoratori senza più un impiego. Il rappresentante dell’Usb ci accusò di non garantirli, ora i fatti dimostrano il contrario e purtroppo accade sulla pelle di chi nel sindacato aveva riposto fiducia: dipendenti licenziati perché proprio l’Usb non li ha garantiti. Non è questo il modo di rappresentarli.
Anzi, quanto successo è di una gravità inaudita: parliamo di famiglie escluse dal mondo del lavoro e ora senza alcun tipo di garanzia per il futuro. Un vero dramma, anche perché sarà difficile per chi ha perso il posto trovare un nuovo impiego”.