La sola messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi richiederà nei prossimi anni oltre 35 mila contenitori per un valore complessivo di circa 250 milioni
ROMA – Si è tenuto questa mattina, presso la Sala Pininfarina di Confindustria, l’incontro “La chiusura del ciclo nucleare: le opportunità per la filiera italiana”, organizzato dalla Confederazione in collaborazione con Sogin, la società pubblica che si occupa dello smantellamento (decommissioning) degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi. All’appuntamento di oggi seguiranno diversi incontri nei territori che ospitano gli impianti nucleari in fase di smantellamento.
L’iniziativa mira a rafforzare le sinergie fra Sogin, organizzazioni imprenditoriali di riferimento e il tessuto industriale italiano per cogliere le opportunità di sviluppo legate alla chiusura del ciclo nucleare, un settore in graduale espansione all’estero nei prossimi anni.
L’incontro è stato aperto dal Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e dall’Amministratore Delegato di Sogin, Luca Desiata, che hanno sottolineato il valore della giornata.
I lavori sono proseguiti con un workshop tecnico sulla supplychain di Sogin, approfondendo la strategia di committenza e il processo di qualificazione degli operatori economici, oggi oltre 350. Si tratta di asset strategici per la Società che contribuiscono a garantire sicurezza, sostenibilità ambientale ed elevati standard tecnologici.
In particolare, nell’avanzamento delle attività di smantellamento è oggi prioritario per Sogin provvedere all’approvvigionamento dei contenitori per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi in vista del loro successivo smaltimento al Deposito Nazionale.
Sogin ha progettato questi contenitori e lancia oggi una prima gara per la fornitura di alcuni prototipi destinati alla qualifica dei modelli per i rifiuti di bassa attività.
Si tratta di un primo passo concreto per l’approvvigionamento nei prossimi anni di oltre 35 mila contenitori per i rifiuti di bassa attività ai quali si aggiungeranno quelli per i rifiuti di media attività. La sola filiera produttiva di questi contenitori ha un valore complessivo di circa 250 milioni di euro.
“Il decommissioning nucleare – ha dichiarato Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria – oltre ad essere un dovere per il futuro del Paese, è anche una grande opportunità di crescita e sviluppo. Abbiamo imprese leader mondiali e all’avanguardia nelle tecnologie dello smaltimento dei rifiuti e della sostenibilità ambientale. Oggi abbiamo messo una pietra importante per creare una filiera industriale in grado di intercettare una domanda crescente sia in Italia sia all’estero”.
“L’incontro di oggi – ha affermato Luca Desiata, Amministratore Delegato di Sogin – nasce dal comune obiettivo con Confindustria di creare una filiera industriale del decommissioning, un’attività essenziale per completare la transizione verso un sistema energetico più rinnovabile e sostenibile. Nel nostro lavoro ci confrontiamo già – ha spiegato Desiata – con partner e fornitori che, per tecnologia e know-how, rappresentano l’eccellenza industriale italiana. Mettere a fattor comune le specificità di ciascuno e creare una filiera nazionale è un’opportunità per il sistema Paese per essere più competitivi all’estero dove il settore del decommissioning sta crescendo”.