Il candidato dei dandy si adegua al qualunquismo e alla totale mancanza di idee e programma. Su Mazzola tace ma anche sui suoi clamorosi conflitti d’interessi
TARQUINIA – Pietro Mencarini ancora non si è presentato ufficialmente alla stampa e ai suoi concittadini tarquiniesi e dopo uno scarno comunicato dove annunciava la sua discesa in campo, oggi, la prima intervista.
Un intervista vuota, qualunquista, che potrebbe rispecchiare qualsiasi candidato sindaco di qualsiasi paese d’Italia.
Tutto per sommi, ma proprio sommi capi. Tutto nel segno della discesa in campo conquistata dopo lunghe trattative, non si sa bene con chi e in cambio di che cosa, che lo hanno portato a diventare il leader dei dundy della politica locale.
Come detto, tante parole che sembrano essere uscite da qualunque candidato a sindaco, ma nessun accenno alla sua posizione imprenditoriale che gli impone una risposta anche in tempi brevi.
Tutti sanno che Mencarini gestisce la quasi totalità del gas di uso civile in quartieri densamente popolati come il Lido, Marina Velka e San Giorgio; oltre naturalmente nella zona artigianale.
La fornitura del gas metano è uno dei punti di svolta dell’economia cittadina e la sua posizione con l’Italgas deve essere assolutamente chiarita.
Questa però non è la sua unica posizione da cui deve prendere le distanze con un trust ma c’è anche quella che riguarda la sua posizione all’interno della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia dove riveste ben due incarichi.
Il primo quello di presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero e il secondo in veste di membro del consiglio per gli affari economici presso il Consiglio Diocesano Affari Economici.
In buona sostanza gestisce in modo diretto i beni della diocesi tra cui, Giove (pardon, giova) la pena ricordare rientra anche parte del campeggio gestito dall’altro candidato sindaco Renato Bacciardi.
Per l’intervista rilasciata oggi, rientrato dagli impegni esteri, si è fatto fotografare con una camicia zebrata degna di personaggi storici come il “Leone di Lernia” che proprio da poche settimane ha lasciato la vita terrena.
Cravatta allentata sbarazzina e capello tattico tanto da far pensare al Dandi. Un new look dettato forse dal fatto che nella sua squadra ci sono i rampanti rinnovatori dell’Agraria.
Proprio per quel che riguarda l’Agraria nella sua intervista c’è un passaggio significativo sugli agriturismo, forse un segnale al giovane Serafini? (forse!).
Dopo lunghi trascorsi dietro le quinte della politica ma con simpatie a sinistra ecco “scoppiare” l’amore con gli ex fascisti di Finiana memoria e il senatore Maurizio Gasparri in prima linea che ne ha subito elogiato le doti imprenditoriali o del simpatico giovinetto Daniele Sabatini in cerca di veloci sostenitori perché il rinnovo del Consiglio regionale incombe come incombe, sempre nel 2018, la convenzione milionaria tra Regione e noto imprenditore dell’aria (tremende coincidenze elettorali).