L’ex governatore della Regione Sardegna Mauro Pili, deputato di UNIDOS, ha scritto a tutti i sindaci per sollecitarli ad opporsi, con una apposita deliberazione di consiglio comunale, all’ipotesi di realizzare il deposito nazionale delle scorie nucleari in Sardegna
Nonostante tutte le rassicurazioni arrivate negli ultimi anni ogni qualvolta il tema è salito agli onori della cronaca e nonostante la Regione abbia sempre ribadito, l’ultima volta la scorsa settimana, il suo “NO”, la possibilità che la Sardegna venga individuata quale sito dove realizzare il deposito unico delle scorie nucleari, appare sempre più realistica ed ha scatenato la durissima reazione del deputato di Unidos Mauro Pili che iniziato una nuova campagna di sensibilizzazione a tutti gli amministratori locali e alla popolazione sarda.
Il giorno di Ferragosto, Mauro Pili ha lanciato l’ennesimo appello, con il sindaco di Ottana (uno dei possibili siti del deposito nazionale delle scorie nucleari), Franco Saba, a tutti i sindaci e a tutti i sardi, contro quella che definisce “la sciagurata ipotesi” di realizzare in Sardegna il deposito unico delle scorie nucleari.
APPROVARE LE DELIBERE COMUNALI ENTRO IL 13 SETTEMBRE – «Si tratta di un progetto avanzato – spiega Mauro Pili – e in questi giorni è stato pubblicato sul sito della commissione di valutazione di impatto ambientale e strategico, il progetto nazionale per la realizzazione del deposito unico delle scorie nucleari. Nel piano contenuto in quel progetto, sul quale occorre fare osservazioni ed opposizioni entro il 13 settembre 2017 – aggiunge Mauro Pili – si leggono chiaramente alcune indicazioni che sono chiaramente esplicite: la Sardegna è stata esclusa da tutte quelle che sono le aree a rischio, cioè da tutte quelle aree che hanno, sul piano idrogeologico, sul piano vulcanologico, sul piano dei terremoti, qualsiasi tipo di pericolo. La Sardegna è l’unica regione, in quel piano, esente da rischi e quindi, come tale, la prima regione nella quale allocare il deposito delle scorie nucleari».
«Bisogna mobilitarsi – sottolinea ancora Mauro Pili – e se non lo fa la Regione Sardegna che continua a dormire e ad essere serva sciocca del Governo e dei governi, bisogna che lo facciano i sindaci con le delibere dei Consigli comunali, perché questa non è battaglia né di destra né di sinistra, perché il 13 settembre scadono i termini entro i quali presentare le osservazioni».
C’È GIÀ L’ASSICURAZIONE PER IL TRASPORTO DELLE SCORIE VIA MARE – «Se malauguratamente dovessero realizzare quel progetto – riamarca Mauro Pili – è evidente che la Sardegna perderebbe quel grande potenziale turistico e naturalistico che ne fa una terra unica nel suo genere, nel cuore del Mediterraneo. Bisogna reagire, perché sottobanco succedono delle cose molto gravi. Qualcuno ha dichiarato che la Sardegna sarebbe esclusa per il trasporto via mare. Bisognerebbe avere l’accortezza di guardare quelli che sono i documenti allegati dalla Sogin che due anni fa ha siglato un contratto di 339.000 euro con un broker internazionale per assicurare il trasporto via mare di scorie radioattive.
Bisogna studiare, parlare di meno quando non si conoscono i problemi e cercare di attrezzarsi per reagire a quello che sta per accadere in Sardegna. Devono farlo i sindaci che sono a contatto con quelli che sono i problemi dei cittadini e devono farlo i sardi che devono opporsi a questo scellerato progetto. In Sardegna – conclude Mauro Pili – serve uno sviluppo fondato sulla natura, sul turismo che si possa godere ogni giorno dell’anno, non solo a Ferragosto, con serenità, guardando ed apprezzando l’ambiente».