Nella libertà di pensiero ognuno può esprimere la propria opinione, che sia condivisibile o meno, ma comunque chi la esprime, ed ha il coraggio di farlo, dimostra di non essere ipocrita come tanti falsi profeti.
Poniamo all’attenzione dei nostri lettori queste, secondo noi, interessanti considerazioni, dove, fra le altre cose, si chiede al popolo di rispettare Santa Rosa, evitando esternazioni incivili durante questa, comunque, festa religiosa e di fede.
Foto di copertina di Bruno Pagnanelli
“Sempre esprimendo la mia lunga e non necessariamente condivisibile opinione. E scusate qualche termine…sopra le righe.
Si avvicinano i giorni in cui Viterbo si ferma per onorare la sua Rosina. Questo per chi ha fede, mentre per gli altri sono comunque giorni di festa.
Il due di Settembre siamo abituati a vedere il corteo storico.
Trecento figuranti con costumi d’epoca rappresentanti personaggi importanti e notabili succedutisi a Viterbo nei vari secoli.
E io, e noi, andiamo per vedere loro. Che mi ci azzeccano in mezzo al corteo tutti quei personaggi mascherati da politici attuali?
Sindaco, vicesindaco, assessori, consiglieri di maggioranza, consiglieri di opposizione, politicanti vari.
Che diavolo ci fanno in mezzo al corteo storico?
Passerella? Sicuramente passerella. Quanto gli piace, quanto ci tengono a mostrare la loro importanza al popolo.
Fuori dalle balle, tutti.
Sindaco, al limite vice e presidente del consiglio. Basta, sono già troppi. Tutti gli altri si vedano il corteo dall’esterno come facciamo noi.
Arriva la sera del trasporto. I facchini si ritrovano nella chiesa di San Sisto per ricevere dal vescovo la benedizione in articulo mortis.
Ritengo che sia un momento particolare, un momento di assoluto raccoglimento, un momento anche intimo dei facchini, qualcosa alla quale solo loro dovrebbero partecipare.
E invece, mentre ci sono facchini in piedi, i primi banchi sono pieni di politica. Di inutile politica.
Ma cosa ci fate sempre in mezzo? Vi fate benedire anche voi? Per cosa? Vi servirebbe un esorcista, altro che la benedizione.
Fuori dalle balle, tutti. Lasciate che i facchini vivano il momento nell’intimità del loro gruppo.
Poi il sindaco consegna la macchina ai facchini per il trasporto.
E lo fa nuovamente in mezzo a un branco di politicanti che, sinceramente, non capisco che cosa c’entrino in quell’occasione.
Passerella anche qui. E fastidiosi, molto fastidiosi quando si mettono in posa davanti a macchine fotografiche e telecamere, neanche fossero i protagonisti della festa, inutili come un mal di denti, piacevoli come un calcio sui coglioni.
Fuori dalle balle, tutti.
In mezzo al trasporto, sul percorso, dovrebbero esserci solo i facchini e qualche fotografo, neanche troppi.
Invece ci sono politici, portaborse, militari, ballerine, preti, alti prelati, alti graduati di tutte le armi…
E agenti, tanti agenti. Impegnati più che altro a controllare tutti questi fastidiosissimi personaggi.
E i facchini, non bastasse lo sforzo a cui sono sottoposti, devono anche farsi largo tra questi signori pronti a mettersi in posa davanti alla macchina, basta che qualcuno gli porga un microfono.
“Bhè, si, abbiamo fatto il primo pezzo del percorso senza particolari difficoltà, ora vediamo come affrontare il resto ma siamo carichi…”.
Abbiamo affrontato? Siamo carichi? Ma che cazzo dici? Neanche se la stessi portando sulle tue spalle la macchina.
Ma statevene fuori dalle balle. È la sera del trasporto, è la sera dei facchini, è la sera della macchina, è la sera di Rosa.
Non è la vostra sera, non è un palcoscenico o un palco allestito per voi.
Un’ultima cosa: i fischi e le rimostranze al sindaco.
Anche se ho letto qualcuno che se le auspica come dimostrazione di non gradimento di questa giunta, io li eviterei.
Eviterei fischi e contestazioni, chi viene da fuori potrebbe non capire, non è comunque un bello spettacolo da dare ai visitatori.
Chi vuole fischiare il sindaco, ha trecentosessantaquattro giorni per farlo, magari sotto il comune, magari mentre è in corso una delle sempre più rare sedute di consiglio.
Non quella sera, non durante il trasporto, non davanti ai turisti, non vigliaccamente nascosti tra migliaia di persone.
Se non volete farlo per rispetto dell’uomo pazienza, tanto sa bene che è un rischio del mestiere di sindaco.
Fatelo per rispetto di Rosa o almeno per rispetto dei facchini.
Che in quel momento hanno bisogno di concentrazione, non certo di urla sguaiate e fischi idioti.
Allego tre foto. In una vediamo i politici nel corteo storico, nell’altra i politici durante la benedizione del vescovo, nell’ultima i politici al lavoro.”