Fp-Cgil e Filcams-Cgil: “Dalle Regione vogliamo garanzie occupazionali e salariali sul nuovo appalto”
Proclamato lo stato di agitazione al Cup di Viterbo. Una protesta che riguarda tutti i centri unici di prenotazione delle prestazioni sanitarie presenti nel Lazio. A renderlo noto sono Antonella Ambrosini, segretario della Fp-Cgil, e Donatella Ayala, segretaria della Filcams-Cgil. Il sindacato teme per il mantenimento dei livelli occupazionali e per delle condizioni contrattuali oggi garantite ai dipendenti del comparto. Oltre allo stato di agitazione, il 16 ottobre dalle 9,30 alle 12,30 i lavoratori manifesteranno sotto la Regione a Roma. “Vogliamo che la Regione – dichiarano Ambrosini e Ayala – faccia subito chiarezza, garantendo il futuro dei lavoratori e delle loro retribuzioni in vista dell’affidamento del nuovo appalto. Non molleremo finché non avremo risposte certe e garanzie concrete”.
Nella lettera inviata alle Prefetture del Lazio e alla Regione, i sindacati ricordano che “non è stato dato riscontro alle nostre precedenti note inviate rispettivamente in data 26 luglio 2017 ed il successivo sollecito del 7 settembre 2017 alla Regione Lazio, nella quale si evidenziavano le criticità emerse in relazione al mantenimento dei livelli occupazionali e salariali in relazione all’appalto del Cup Lazio”. I rappresentanti dei lavoratori chiedono “la definizione di percorsi e modalità di attuazione condivisi, così come da intesa sottoscritta tra le parti con il verbale del 3 novembre 2015, al fine della risoluzione della problematica”. Inoltre, “alla luce dell’imminente avvio delle procedure di assegnazione al nuovo ente gestore del servizio Cup Lazio, figurano importanti perdite occupazionali e salariali”. Da qui la richiesta di avviare le procedure di raffreddamento previste per legge e l’indizione dello stato di agitazione, cui farà seguito la manifestazione a Roma.