Il deputato Mirko Busto: “perchè continuare a spendere soldi per realizzare depositi temporanei, quando si dovrebbe costruire un unico deposito nazionale per tutti i rifiuti radioattivi italiani?”
VERCELLI – “L’ecosistema della Pianura Padana è in pericolo e a metterla a rischio sono i rifiuti nucleari stipati nel vercellese. E’ quanto denunciano numerose inchieste giornalistiche e organismi indipendenti, buon ultimo il rapporto di Legambiente intitolato ‘Effetto bomba’ e dedicato ai siti a rischio crollo ed esondazione. Il MoVimento 5 Stelle ha posto alla questione dei depositi nucleari di Saluggia la massima attenzione già in tempi non sospetti. Si trovano infatti posizionati su una lingua di terra e circondati su tre lati da acqua“. Lo dichiara il deputato M5S Mirko Busto, che evidenzia come sia “assolutamente necessario metterli in sicurezza e bisogna operare con competenza e trasparenza totale”.
“Per questo – prosegue il parlamentare – ho ritenuto opportuno porre alcune domande tecniche al governo. Il MoVimento 5 Stelle è contrario alla costruzione di depositi temporanei in parallelo con quella del deposito unico nazionale. I tempi per il trattamento delle scorie liquide (le più problematiche e pericolose) si stanno allungando a causa dell’appalto assegnato all’azienda Saipem, poi rescisso per inadempienza. L’azienda di Stato Sogin al momento annaspa e non ha trovato una soluzione concreta e rapida. Così i fusti con le scorie liquide “vegetano” da oltre 3 decenni a pochi metri dal fiume, la Dora Baltea, che esondando potrebbe inghiottirli con conseguenze inimmaginabili”.
“Per evitare questo disastro – continua Mirko Busto – abbiamo chiesto al governo un crono programma preciso e puntuale: vogliamo sapere quando avremo un adeguato Programma nazionale nucleare e, dopo che questo sarà operativo, quando sarà resa pubblica la carta Cnapi dei siti idonei al deposito unico. I depositi temporanei possono essere concepiti solo come transitori (buffer) in vista del definitivo invio delle scorie al deposito unico, ma senza certezze su quest’ultimo, i buffer, proprio per la loro natura temporanea, non possono essere neanche considerati”.
Il deputato evidenzia che “questa condizione permane anche negli altri siti di stoccaggio di rifiuti nucleari piemontesi (Trino Vercellese e Bosco Marengo nell’alessandrino): ormai esistono numerosi studi, tra cui quello quelli di istituti di ricerca (CNR) e universitari (Insubria), che sconsigliano la costruzione del deposito nazionale anche in questi territori. Se a Saluggia il rischio è idrogeologico, in Monferrato e nell’alessandrino è di natura sismica. Abbiamo dunque chiesto al governo se sia a conoscenza di questi studi e di come intenda procedere per mettere in sicurezza questi luoghi. Invece di sperperare denaro a realizzare opere temporanee in luoghi estremamente fragili dal punto di vista geologico la priorità di governo e aziende di Stato legate al nucleare dovrebbe essere quella di chiarire in modo univoco tempi e modi di uscita dal nucleare per la nostra Nazione. Attendiamo risposte chiare, concrete e pubbliche. Se ciò non avverrà – conclude Busto – trarremo le debite conclusioni: ovvero che questo governo non ha la minima idea sul da farsi per la gestione delle scorie nucleari nazionali ed è bene che lasci il campo a persone che hanno a cuore la salute pubblica e la tutela ambientale”.