Passalacqua avrebbe voluto continuare a svolgere il navettamento a condizioni diverse. Intanto ha subito un pignoramento da parte dell’ex Equitalia e gli stipendi dei dipendenti sarebbero così stati bloccati. Da ieri la società concessionaria Port Mobility è dovuta ricorrere ad altri vettori per garantire la continuità del servizio
CIVITAVECCHIA – Rottura definitiva tra Royal Bus e Port Mobility. Da oggi il servizio di navettamento all’interno del porto non è più svolto dalla società di Massimiliano Passalacqua. Dopo che venerdì scorso, al termine del tavolo convocato dall’AdSP, la concessionaria del servizio aveva saldato le fatture dovute a Royal Bus per i servizi effettuati fino al mese di novembre, per una somma superiore ai 600mila euro (oltre 500 mila euro sono finiti nelle casse di Inps e Inail per la regolarizzazione del durc, mentre oltre 100mila euro sono stati pagati alla società di trasporto locale, che a quanto pare però avrebbe subito un pignoramento del conto da parte dell’Agenzia delle Entrate).
Passalacqua non ha voluto firmare il relativo verbale di accordo anzi, avrebbe anche inviato una mail a Port Mobility nella quale ha sottolineato che il servizio lo avrebbe continuato a svolgere solo alle sue condizioni e cioè con un aumento sostanzioso delle tariffe.
I dirigenti della Port Mobility sono corsi ai ripari e si sono rivolti ad altri soggetti esterni per assicurare comunque il servizio ai passeggeri delle navi da crociera.
Nel frattempo, quindi, a fare le spese della situazione sono stati i dipendenti di Royal Bus, che neppure dopo il pagamento del dovuto da parte di Port Mobility hanno potuto ricevere gli stipendi, a causa della situazione debitoria di Royal Bus.
Anzi, alcuni dei dipendenti sembrerebbero intenzionati a chiedere spiegazioni a Massimiliano Passalacqua che, nel frattempo, sembra abbia fatto addirittura delle nuove assunzioni.
Intanto il presidente di Majo e il segretario generale Macii scrivono:
“Abbiamo fatto tutto quello che era possibile per verificare la sussistenza delle condizioni che consentissero la prosecuzione dello svolgimento del servizio di navettamento dei passeggeri da parte di Royal Bus nelle more della predisposizione della documentazione della procedura di evidenza pubblica che anche l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha richiesto per l’affidamento della suddetta attività. Abbiamo condotto le nostre verifiche con lo scopo di garantire la massima collaborazione nell’ambito di una vicenda che, come noto, coinvolge un notevole numero di lavoratori che operano nel porto e che si è imposta alla nostra attenzione al fine di evitare il grave rischio di interruzione del servizio di trasporto per milioni di passeggeri e crocieristi”.
Con queste parole in un comunicato congiunto, il Presidente dell’AdSP Francesco Maria di Majo e il Segretario Generale Roberta Macii rendono nota la chiusura del tavolo tecnico avviato per la ricerca di una soluzione della vicenda Port Mobility/Royal Bus ed aprono, senza soluzione di continuità, la nuova fase di assegnazione del servizio di navettamento secondo le disposizioni di cui al d. Lgs. 50/2016.
“Cogliamo l’occasione – aggiungono i vertici dell’AdSP – per ringraziare il dott. Ivano Russo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha manifestato la propria concreta disponibilità a supportare l’operato dell’Amministrazione nella ricerca a tutto campo di una soluzione della vicenda estremamente delicata sotto il profilo occupazionale”.
Nonostante il mancato raggiungimento di un accordo tra le due società, non è escluso che la società Royal Bus, storica impresa di Civitavecchia, riequilibrando a breve la propria posizione aziendale nei confronti degli istituti previdenziali, possa concorrere alla gara che sarà esperita entro l’anno ma la cosa appare oggi assai improbabile.