Trovate le planimetrie, le relazioni e la delibera consiliare. Adesso la Procura è obbligata ad intervenire per sanare, se i riscontri sono giusti, un illecito amministrativo grave
CIVITAVECCHIA – Sull’iter del forno crematorio erano emersi vizi molto importanti. Lo aveva dichiarato il capogruppo della Svolta Massimiliano Grasso e l’allora presidente dei comitati dei cittadini. Quel procedimento andava sospeso e, invece, è andato avanti in barba alle leggi e al piano regolatore (così hanno sempre dichiarato gli oppositori).
Il Consiglio Comunale avrebbe dovuto deliberare sul project financing, così come sulla concessione del diritto di superficie sull’area, che è un’area pubblica cimiteriale e solo il Consiglio, come per tutti gli atti relativi al patrimonio comunale, è competente a decidere come disporne; in questo caso concedendola con diritto di superficie, all’impresa che sta realizzando l’impianto (ormai completo), per tutta la durata del project financing.
Il Consiglio non è stato coinvolto e l’area è stata concessa con una semplice determinazione dirigenziale. Le responsabilità del dirigente sono evidenti ma anche quelle politiche, ormai, sono conclamate.
Il dibattito sul forno crematorio è stato lungo e fatto di esposti e denunce delle quali, al momento, non se ne conoscono i risultati di indagine ma, gli accessi agli atti fatti dai ricorrenti, hanno denunciato l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica al momento dell’approvazione della giunta Cozzolino delle famosa delibera 95 che diede poi il via alla realizzazione dell’impianto.
Alla delibera è stato allegato solamente il parere favorevole del Ministero dei Beni Culturali, che non è l’autorizzazione paesaggistica, ottenuta invece successivamente, che è invece rilasciata dalla Regione.
Il progetto del forno crematorio risulta essere in variante al piano cimiteriale di via Braccianese Claudia e quindi si sarebbe dovuto procedere ad assoggettarlo a Valutazione Ambientale Strategica, secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Invece ciò non è avvenuto.
Il progettista nello studio di prefattibilità ambientale, che è documento integrante la delibera di giunta 201 del 2015 (che ha approvato il progetto preliminare) costituisce parte sostanziale del contratto di concessione del 23 dicembre 2015, in quanto dichiara che ‘‘non è necessaria autorizzazione paesaggistica’’ (affermazione smentita dagli stessi uffici comunali e successivamente dall’amministrazione, che l’ha correttamente richiesta, richiamandola però in modo del tutto scorretto nella delibera 95, oggetto della denuncia per il presunto falso, ndr).
Il piano del cimitero prevedeva già la realizzazione del crematorio seppure con dimensione diversa a quanto in progetto e lo si vede in modo inequivocabile nelle tavole che sotto abbiamo allegato e che forse il sindaco vede per la prima volta sul nostro sito (gli capita spesso di venire a conoscenza dei reati che commette dai nostri articoli e, ad oggi, ancora non ci ha mostrato il suo 335, ndr).
Sostanzialmente il progettista che ha svolto i lavori tecnici e planimetrici aveva affermato che il progetto della Altair era solamente ‘‘diverso’’, mentre è dimostrato che la cubatura del piano cimiteriale è almeno il triplo di quella da piano regolatore.
Oggi c’è un consiglio comunale aperto e speriamo che qualcuno dell’opposizione si faccia sentire.
(clicca su una foto)
La procedura a VAS è resa obbligatoria per piani in variante essenziale dei parametri edilizi ed urbanistici. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge.
E tale parere deve essere acquisito preventivamente all’approvazione del piano o del progetto in variante del piano, come in questo caso. In definitiva, il Consiglio Comunale, ai sensi dell’articolo 42 del Tuel, che prima del rilascio del titolo esecutivo, avrebbe dovuto adottare e poi approvare la variante del piano regolatore cimiteriale nelle sagome e nei volumi assentibili, acquisendo a sua volta il parere regionale previsto dalla legge 1150/42.
Ma v’è di più. Dalle tavole emergono irregolarità sulla viabilità interna. Sulla posa delle tubature del gas. Dell’apertura di nuovi ingressi non previsti. Insomma una serie di irregolarità sulle quali, oggi, alla luce di questi documenti, hanno l’obbligo di dare spiegazioni ai comitati, ai cittadini e a tutti coloro che hanno combattuto contro un muro di gomma innalzato dal sindaco Antonio Cozzolino.
2_relazione_tecnica
4_piano_sicurezza
6_tavola_C1
7_Tavola_C2
8_Tavola_C3
9_rilievo_plano_altimetrico
10_esproprio
11_TAV_I_planimetria_generale
12_Tavola_E2
13_Tavola_E3
14_TAV_4_CAMPI INUMAZIONE
15_Tavola_5
16_Tavola_6_A1
17_Tavola_6_A2
18_Tavola_6_A3
19_Tavola_6_B
20_Tavola_6_C
21_Tavola_6_D
22_Tavola_6_E
23_Tavola_6_F_strade
24_planimetria_generale
25.1_relazione tecnica_smaltimento
25_TAV_7_Impianto di chiarificazione
26_Opere realizzate