CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo – La notizia dell’approvazione del progetto di istituire uno Sprar nella nostra Civitavecchia da parte del Ministero degli Interni era certamente scontata: solo un comune su dieci, in media, accetta di subire una tale servitù ed al Viminale non sarà sembrato vero che Civitavecchia abbia proposto di ospitare in alberghi o appartamenti della città ben 194 immigrati, che faranno la fortuna del gestore dello Sprar, che si aggiudicherà un appalto del valore di circa 3,3 milioni di euro l’anno…!
Il nostro circolo, sin dalla costituzione, ha promosso una battaglia contro questa inaccettabile servitù, promuovendo una petizione popolare che ha già raccolto ben oltre le cinquecento firme ed ha ottenuto il sostengo di tutto il centrodestra cittadino.
Le statistiche recentemente diffuse descrivono impietosamente una Civitavecchia in profondo declino, che si sta progressivamente spegnendo sotto ogni punto di vista: siamo il Porto di Roma, abbiamo enormi potenzialità, ma a Civitavecchia si registra un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 50% e nel 2017 la Città ha fatto segnare il più basso numero di nuove nascite di sempre. Due record profondamente negativi, che completano il desolante quadro di una Città caratterizzata da un profondo degrado, da servizi inefficienti ed inadeguati per la cittadinanza, tantissimi Italiani che vivono in condizioni di povertà e si vedono sbattere le porte in faccia dai servizi sociali, sempre più a corto di fondi e di risorse, una economia asfittica, con aziende in crisi e numerose gravi vertenze occupazionali (Royal Bus, Enel, per citare gli ultimi licenziamenti più clamorosi avv euri in città) una microcriminalità diffusa ed in crescita, dove quasi quotidianamente immigrati clandestini sono protagonisti di furti, spaccio di droga, accoltella,enti, aggressioni a donne ed anziani ed altri reati (le cronache locali lo testimoniano chiaramente).
Lo Sprar porterà a Civitavecchia quasi duecento nuovi immigrati, che nel 90% dei casi saranno clandestini, cioè migranti economici, che non fuggono da guerre o persecuzioni, ma che sono entrati in Italia violando le regole del diritto, senza un lavoro, pronti a cercare fortuna approfittando di queste occasioni di ospitalità, con vitto ed alloggio garantito (a differenza di quanto avviene per tanti, troppi Italiani) e pronti a delinquere per sbarcare il lunario, dedicandosi al commercio abusivo, ai furti, allo spaccio di droga o, talvolta, commettendo ben più gravi e terribili reati contro le donne, contro altri esseri umani (il caso della povera Pamela, la ragazza violentata e fatta a pezzi da cinque nigeriani, di cui almeno uno ospite di uno Sprar, è tragicamente recente).
La nostra battaglia, dopo questa triste ma scontata notizia, andrà, quindi, avanti con maggiore forza ed impegno: invitiamo i cittadini di Civitavecchia a non rassegnarsi a subire questa inaccettabile servitù, che farà arricchire i pochi che gestiranno il progetto, ma con costi sociali elevatissimi che pagheremo tutti. Invitiamo tutti i nostri concittadini a firmare la nostra petizione NO SPRAR, recandosi nella nostra sede di via Carducci n. 32 (rione San Giovanni) tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 17,00 alle 19,00 oppure nei banchetti, che fin da sabato prossimo i nostri militanti allestiranno in Largo D’Ardia (Madonnina) o al mercato di Piazza Regina Margherita.