CIVITAVECCHIA – “Non è la prima volta che interveniamo per stigmatizzare l’operato del Presidente della Autorità di Sistema Portuale Francesco Maria Di Majo, che sta dimostrando di essere assolutamente inadeguato a presiedere gli uffici di Molo Vespucci.
Assistiamo ad un continuo ed inesorabile declino del porto di Civitavecchia, che perde traffici passeggeri e merci a vantaggio di altri scali portuali nazionali e del Mediterraneo, con aziende locali storiche in grave crisi, licenziamenti, vertenze occupazionali drammatiche (gruisti, autisti Royal bus per citarne due delle più recenti…).
Apprendere dalla stampa che il presidente Di Majo, così presente sulle piste da sci o alle manifestazioni elettorali del centrosinistra, abbia disertato una manifestazione fondamentale nel panorama del crocieristico come il Seatrade di Miami è davvero sconcertante…leggiamo sulla stampa, con preoccupazione e sdegno, di un concreto rischio default a Molo Vespucci, le cui casse sono state duramente messe alla prova sia dalla nota sentenza che ha riconosciuto alla Total Erg un rimborso di circa 10 milioni di euro.
“Il problema nasce da lontano e la delibera risale alla precedente gestione, ma non possiamo non evidenziare la grave e colpevole inerzia del Presidente Di Majo, che dal 2017 non ha approvato una nuova delibera, questa volta possibilmente meglio motivata per superare le censure mosse dal Consiglio di Stato, con la quale poter riprendere la riscossione delle tariffe di approdo applicate agli operatori economici che movimentano le merci in ambito portuale, provvedimento con il quale avrebbe potuto far introitare a Molo Vespucci diversi milioni di euro, con i quali avrebbe potuto mettere in sicurezza la stabilità dei Conti della Autorità di Sistema Portuale che ha sede a Civitavecchia.
È evidente che un default della Autorità di Sistema Portuale avrebbe conseguenze deleterie per lo sviluppo futuro del porto e per l’economia stessa di Civitavecchia e del comprensorio.
A questo punto dobbiamo sperare che ad aprile il Consiglio di Stato accolga le ragioni della Autorità Portuale, ma soprattutto dobbiamo sperare che si formi un nuovo governo di centrodestra che sollevi dall’incarico un Presidente che sta dimostrando assoluta inadeguatezza, come riconosciuto anche da Pietro Tidei, autorevole esponente dello stesso Pd che ha di fatto nominato l’avv. Di Majo, salvo poi, giustamente, criticarlo duramente e pubblicamente per denunciarne le continue e gravi mancanze.
Il porto di Civitavecchia e la nostra economia non meritano di essere gestite da un presidente come Di Majo, perché meritano sicuramente di meglio; lo dobbiamo a quel 48,5% di giovani Civitavecchiesi disoccupati ed alle loro famiglie”.
Il Direttivo del Circolo territoriale di Civitavecchia di Fratelli d’Italia “Giorgio Almirante”